Pompei: Maiuri, il monumento incompreso

foto 082La piazza delle lapidi a Pompei si arricchisce di un nuovo cimelio. Tra  monumenti funebri, commemorativi e steli che fanno concorrenza al vicino cimitero, complice anche lo sfondo del Santuario, i nostri amministratori riescono a trovare sempre nuovi personaggi da immortalare in un’opera indimenticabile. Anche Amedeo Maiuri, finora sfuggito alla “fame” di memoria imperante, ha avuto il suo posto d’onore nella piazza principale. A fargli compagnia, perché non si sentisse solo e perchè lo spazio, per una sorta di horror vacui,  è ormai saturo, un pilastro deformato e arrugginito del WTC in ricordo dell’undici settembre e il monumento del milite ignoto, tutti debitamente trincerati come ormai è in voga in città. Ma la vera chicca è lui, l’ultimo arrivato, l’opera destinata a imprimere nella memoria collettiva la figura dell’illustre professore. All’apparizione del consueto drappo bianco che preludeva alla sua rivelazione la città attendeva trepidante che il monumento avesse luce. Tolto il velo, l’oscurità resta: qual è il significato dell’opera? Quale la sua connessione con lo studio e la vita del Prof. Maiuri? Cosa rappresentano, si chiedono i curiosi, i tre tubi colorati posti su un sostegno di pietra lavica di cui è ormai lastricata la città? Si attendono lumi dai nostri lettori capaci di interpretare i misteri dell’arte cittadina che a noi miseri mortali restano preclusi Nel dubbio molti fanno gli scongiuri e temono l’ira funesta di Maiuri su Pompei. Gli Scavi non potrebbero andare peggio. A Pompei moderna una pioggia di nuovi monumenti  la vendetta più temuta.

                                                          Claudia Malafronte

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano