Paura stamattina per la caduta dell’intonaco dell’ingresso della scuola media ‘Bonito’ di Castellammare di Stabia, nel napoletano. La caduta dell’intonaco non ha provocato vittime. E’ accaduto intorno alle 7.15 quindi poco prima che entrassero studenti e professori. Subito e’ stato dato l’allarme e l’intera zona e’ stata recintata. Le lezioni si sono svolte regolarmente ma non per tutti gli alunni. Quella parte di studenti che aveva le aule vicino alla zona della caduta dell’intonaco non e’ entrata. Le lezioni, come ha comunicato il dirigente scolastico, saranno sospese anche domani, “a causa di urgenti lavori di manutenzione”. A provocare la caduta dell’intonaco sarebbero state le infiltrazioni di acqua provocate dalla pioggia caduta ieri notte.
Pentangelo: La sicurezza dei nostri figli non può essere sacrificata dalla spending review
“E’ impensabile ed improponibile immaginare di poter gestire strutture essenziali per la collettività come le scuole senza considerarle una priorità”. Lo dice Antonio Pentangelo candidato a sindaco del Pdl per la coalizione di centrodestra in merito al crollo del solaio avvenuto nella scuola media stabiese Bonito-Cosenza.
“La spending review ha colpito gli enti locali in maniera massiccia, senza considerare che sono queste istituzioni a gestire direttamente la loro manutenzione ordinaria e straordinaria. La battaglia che sto conducendo in tal senso da presidente della Provincia di Napoli e da componente dell’ufficio di presidenza dell’Upi, la proseguirò, quando sarò eletto sindaco di Castellammare, anche in seno all’Anci”.
“Le scuole devono essere un luogo privo di ogni pericolo. La sicurezza dei nostri figli viene prima di tutto e non può essere sacrificata in nome di alcun bilancio, neanche in tempi di crisi. E’ compito del Governo centrale, di qualunque colore e tendenza sia, fare in modo che ciò accada. L’amministrazione centrale non può compiere simili azioni pilatesche, perché è perfettamente cosciente che i provvedimenti adottati sui bilanci delle Province e dei Comuni si riversano inevitabilmente sulla vita reale della collettività. Questo, specie nel caso delle scuole, non è assolutamente accettabile”.