Come un leader costruisce il consenso? Dibattito a Napoli con presentazione del nuovo libro di Race

Napoleone20120618105635Come un leader costruisce il consenso? Sarà  questo uno degli interrogativi a cui risponderà il dibattito organizzato a Napoli in occasione della presentazione del nuovo libro del giornalista e consulente in comunicazione e public affairs Roberto Race “Napoleone il comunicatore” edito da Egea, la casa editrice dell’Università Bocconi.
                                
Il volume sarà presentato a Napoli lunedì 20 Maggio dalle 18 all’ Institut Français  (Palazzo Il Grenoble – via Francesco Crispi, 86) in un confronto a cui parteciperanno  il deputato e presidente di Pianoforte Holding (Yamamay Carpisa Jaked )Luciano Cimmino, lo storico Luigi Mascilli Migliorini, l’editore Arnaldo Sciarelli,  il Console Generale di Francia a Napoli Christian Thimonier e la Presidente della Fondazione Valenzi Lucia Valenzi.
 
Controllare l’informazione, manipolarla a proprio piacimento, censurare le notizie negative ed enfatizzare i successi, come un moderno spin doctor? Accadeva in Francia tra la fine del settecento e gli inizi del nuovo secolo. Il protagonista, precursore dei nostri tempi è stato lui: Napoleone Bonaparte. 
A spiegare quanto fosse attento alla gestione strategica della notizia è il giornalista e consulente di comunicazione Roberto Race, nel suo “Napoleone il Comunicatore”, edito da Egea, la casa editrice dell’Università Bocconi (144 pagg. 16 euro).
Il libro negli ultimi mesi si è imposto come uno dei successi editoriali nel mondo della saggistica italiana e Race ha avuto numerosi premi, ultimo tra questi l’Euro Summit Award per l’editoria assegnatogli dallo IUSVE – Istituto Universitario Salesiano  e dall’Associazione Italiana di Comunicazione Pubblica per i migliori casi di comunicazione. 
“Sin dalle prime battute” afferma nella sua prefazione lo storico Luigi Mascilli Migliorini, autore di una delle più importanti biografie sull’Imperatore, “la capacità di comunicare di Napoleone era apparsa virtù istintiva di un ventisettenne generale che annunciava in sé, visibilmente, le incertezze di un eroe di Stendhal e le arroganze di un personaggio di Balzac”.
Nel volume Race spiega modalità ed eventi che segnano l’ennesimo primato del generale Bonaparte, meno conosciuto dei tanti conquistati nelle battaglie condotte per mezza Europa. Per lui comunicare non è solo un mezzo che usato al meglio “consente di anticipare le mosse dell’avversario e sbaragliarne gli schieramenti”, ma anche “uno strumento di rappresentazione, con il quale si inscena un summit come si commissiona un quadro”. In ogni caso, spiega l’autore, Napoleone ha potuto vincere anche da grande comunicatore “perché quella che raccontava non era una favola qualsiasi”, “qualsiasi campagna di marketing, senza contenuti adeguati, non regge alla distanza, tanto più al peso della storia”.
“Napoleone il comunicatore” esplora e propone una “riflessione di natura storica fortemente legata al presente che permette di focalizzare l’attenzione sull’agire comunicativo consapevole e finalistico degli attori politici, sull’uso consapevole della comunicazione”, come afferma il guru delle relazioni pubbliche Mario Rodriguez nella postfazione.
“E’ un libro utile sia a chi intenda approfondire le radici delle tecniche moderne di comunicazione, sia a chi voglia entrare in contatto con una dimensione ancora non completamente esplorata di una delle figure più originali della storia”, conclude Race.
 
Roberto Race, giornalista e consulente in comunicazione e public affairs, ha lanciato in Italia la figura del direttore relazioni esterne e comunicazione “in affitto” e lavora oggi come temporary manager per alcune delle più dinamiche e innovative aziende italiane, oltre che come ghostwriter per manager delle più importanti realtà economiche italiane. Fa parte dell’Aspen Institute Italia come Aspen Junior Fellow, di RENA Rete per l’eccellenza nazionale, della Ferpi, de Il Chiostro e del consiglio direttivo di INWARD Osservatorio Internazionale sulla Creatività Urbana. È segretario generale della Fondazione Valenzi, l’istituzione internazionale attiva nella cultura e nel sociale dedicata all’ex sindaco di Napoli. 
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