Cercola, Tammaro all’attacco: avevamo ragione, era tutto un complotto.

Tammaro«C’è poco da dire. Con il rendiconto 2012 è tutto fin troppo chiaro. Si è trattato di un complotto per allontanarmi dal comune, per fare politica contro di me e, quel che è più grave, per mettermi in cattiva luce con i miei concittadini e con gli elettori». Così l’ex sindaco di piazza Libertà a Cercola, Pasquale Tammaro che nei giorni scorsi si è rivolto alla sua città con diversi manifesti e volantini per provare a spiegare quanto successo alla sua amministrazione che, con un repentino quanto annunciato epilogo, con pochi mesi di anticipo, si era dovuta arrendere nell’autunno dell’anno scorso.

Tammaro ne ha un po’ per tutti. Sulla questione debiti fuori bilancio attacca il responsabile dell’ UTC e ribadisce: «I debiti che ci hanno portato ad un collasso amministrativo che ci ha presentati come coloro che hanno lasciato sull’orlo della bancarotta il nostro comune. Alla luce di quanto si evince dagli atti ufficiali del rendiconto finanziario 2012 quei debiti non sono in alcun modo ascrivibili all’azione politica svolta dalla maggioranza. Il debito riscontrato era di 982.846,20 euro, di questi 154.435,31 erano soldi dovuti a sentenze esecutive, altri 828.410,89 erano da iscriversi ad acquisizioni di beni e servizi. Come ho scritto sui volantini che ho fatto distribuire, l’80% dei debiti per acquisizioni di beni e servizi sono dovuti a previsioni errate di consumo elettrico annuo e per mancato pagamento di bollette. Questi compiti che sono di chiara pertinenza dell’Ufficio Tecnico sono stati svolti con una chiara serie di errori che ci hanno messo successivamente nei guai. Di certo non è compito della politica fare i conti, ma solo di dare le indicazioni per operare. Nel nostro caso – continua Tammaro – alle indicazioni date si è risposto in modo errato facendo sì che la colpa, dinanzi all’opinione pubblica, venisse addossata al sottoscritto e all’amministrazione che guidavo. Quanto sia stato errore umano e quanto complotto politico è tutto da verificare, anche alla luce di quanto si sta vedendo in questa campagna elettorale con coalizioni, candidati e strategie che non aspettavano altro che una mia rapida uscita di scena».

Ma l’ex primo cittadino non si ferma al debito di quasi un milione di euro che è caduto sul comune cercolese. A seguire i suoi ragionamenti il “complotto” sarebbe ben più esteso e sistematico per  far sì, parafrasando il suo slogan,  “che ci sia una restaurazione dei poteri forti”.

«Una aliquota Imu elevata, una mensa scolastica negata ai nostri ragazzi sono ancora frutto di errori di previsione o di una lineare azione politica antitammaro?»

Così il leader di Progetto Cercola, la civica che appoggia il candidato Salvatore Calvanese, già assessore di Tammaro e suo fedelissimo, introduce un altro filone ed un altro volantino fatto stampare e distribuire.

Pasquale Tammaro ci riferisce di previsioni volutamente a ribasso per le entrate del comune. Un ribasso che non poteva non danneggiare l’azione amministrativa. Per l’ex sindaco ancora un errore studiato ad arte e che alla fine ha colpito nel segno propiziando la sua caduta.

«In giugno il responsabile di ragioneria Rosario Grillo, fratello dell’attuale candidato a fascia tricolore per il Partito Democratico, riportava una previsione di recupero ICI, relativa alle mancate denuncie, per un incasso per l’Ente di appena 20mila euro. Successivamente a fine settembre, e solo dopo mie reiterate insistenze e a fronte di un recupero già parzialmente effettuato il responsabile Grillo alza il tiro parlando di circa 200mila euro. Alla fine a fronte di un accertamento di 385.082,51 euro, il comune ha incassato una somma che sfiora i 270mila euro. Già solo questa cifra avrebbe cambiato radicalmente la situazione, ma bisognava affossare Tammaro e allora, mentre da una parte si sottostimavano le entrate, dall’altra l’UTC, proprio in quel momento, dichiarava quasi un milione di debiti solo per il suo settore. Tutto studiato per impedirmi di realizzare il bilancio.

Un punto – ha aggiunto Tammaro – che ritengo estremamente grave, sia che si sia trattato di errore, tanto più se, come sospetto, si tratti di una pianificata manovra politica, perché comunque ai danni dei cittadini e delle fasce più deboli, è quello legato alla previsione di entrata per l’IMU.

La ragioneria aveva previsto una entrata di 2milioni e poco più di euro mentre le entrate hanno superato i 2milioni e mezzo. Un errore troppo grossolano se fosse tale. Il responsabile di tale sbaglio ha provato una arrampicata sugli specchi ma a nostro avviso e semplicemente seguendo il buon senso, si tratta di qualcosa di assolutamente ingiustificabile.

Nell’autunno del 2012 gli alunni delle scuole cittadine sono rimasti senza refezione scolastica perché, sempre secondo le previsione “errate”, non c’era la copertura finanziaria. Peccato che ora, a leggere le carte, ci si rende conto che c’erano ben 500mila euro circa per poter operare una spesa che si sarebbe aggirata intorno ai 50mila euro.  Inoltre – ha continuato Tammaro – tutti i nostri cittadini hanno pagato quello che per me resta un complotto contro l’amministrazione che guidavo. I cercolesi dovranno ringraziare tutti i consiglieri PdL, che hanno votato contro la propria amministrazione, e dovranno allo stesso modo ringraziare tutti i responsabili di Settore ed in particolare il responsabile di Ragioneria per aver suggerito al commissario prefettizio, sempre in base a calcoli “errati” per così dire, di applicare l’aliquota massima IMU.

Oggi il comune di Cercola è un Ente che è in piena salute, con oltre 2 milioni in cassa, ma doveva passare il messaggio che il sindaco Tammaro aveva portato il paese alla bancarotta e per ottenere questa infamia che mi è stata gettata addosso non si è avuto scrupolo di fare del male al paese, alla gente e persino ai giovani studenti cercolesi.

Oggi – ha concluso l’ex sindaco, divenuto, come è suo carattere, un fiume in piena – non sono candidato direttamente, ma con Progetto Cercola e con Salvatore Calvanese vogliamo che tutti sappiano ciò che è stato fatto e soprattutto vogliamo mostrare a testa alta la nostra dignità affrancata dalle tante bugie che avevano provato ad infangarla perché nei quattro anni e mezzo di amministrazione Tammaro siamo stati una spina nel fianco di quanti intendevano gestire la cosa pubblica come un fatto privato ed è per questo che ci hanno attaccato in maniera scorretta, ma il tempo è galantuomo e la verità, tutta, prima o poi verrà a galla come già sta facendo».

Milena Esposito

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