“Mai con Starita, sempre con la gente per risolvere i problemi di Torre!”. E’ l’invito del PD alle altre forze politiche per dare una svolta a
Torre Annunziata. Una chiamata alle armi, per riportare responsabilità e buona politica all’interno di Palazzo Criscuolo dove, ormai da un mese, siede la
commissione d’accesso. Secondo i vertici del Partito democratico, sulla giunta Starita pendono non solo le accuse di collusioni con gli ambienti criminali
locali ma, soprattutto, l’incapacità di risolvere i veri problemi che
attanagliano la città. “L’Amministrazione Starita, che ha già perso – per incapacità, insipienza e lotte di potere – decine e decine di milioni di euro, ha
dato ulteriore prova, nei giorni scorsi, di una incredibile
inadeguatezza amministrativa e politica”. Bisogna quindi creare una opposizione che possa, attraverso la sana collaborazione, “concentrarsi sulla costruzione di una coalizione non solo istituzionale ma anche sociale, supportata da proposte alternative sulle quali far crescere il consenso della nostra comunità.” Anche Vendola, si legge nella nota del partito di centrosinistra, “ha, pochi giorni fa a Roma, ribadito la necessità di continuare, a livello locale, un’intensa collaborazione con il Pd” affermando “che le pur vere oscillazioni e i tentennamenti del gruppo consiliare di “Diritti e Libertà” vanno superati con il confronto e non con gli anatemi. “La maggioranza” si legge ancora nella nota “aveva chiesto, per il 9 maggio, un consiglio comunale sull’emergenza lavoro e, una volta convocato, ne ha proposto il rinvio per organizzare, piuttosto che un confronto vero sulle cose da fare, una passerella non appena saranno ultimate le procedure, attivate dalla Regione, per l’utilizzazione, nell’area torrese, di circa 12 milioni di euro, attraverso “Sviluppo Campania”. Per smuovere l’immobilismo politico regnante a Torre Annunziata, il Pd vuole “costruire dall’opposizione il futuro governo della città,
avendo al primo posto il lavoro, la sicurezza, la riqualificazione urbana e il risanamento sociale e partendo dalla leva indispensabile
della risorsa mare e dei beni culturali ed ambientali di cui
disponiamo”.
Marco Seppone