Nonostante l’epatite virale sia endemica in città continua a proliferare indisturbato uno dei costumi più barbari di una comunità che si trova oggi a fare i conti con decenni di mala amministrazione. Forse dal palazzo di città si credeva di arginare il vergognoso e nocivo fenomeno con qualche “spauracchio” messo in essere qua e la per il paese dalla Polizia Locale. L’evoluzione socio civile di una società passa invece attraverso la scolarizzazione e l’apprendimento formativo delle nuove leve, processi che in realtà restano chimere per la cittadina degli scavi.
A Ercolano si vive di contraddizioni: da un lato si promuovono mega manifestazioni di grande spessore culturale e dall’altro si assiste quotidianamente alla violazione delle più elementari normative in materia di somministrazione alimentare senza che nessuno muova un dito per quanto meno arginare l’ennesima vergogna. Ma si sa: guai in paese a parlare di “errore governativo locale”, di lacune di un governo comunale al quale il cittadino ercolanese deve guardare con rispetto nella certezza però, qui i conti spesso non tornano, di ricevere in cambio altrettanta disponibilità e lealtà dai propri referenti politici.
Ci si augura che il primo cittadino Vincenzo Strazzullo in qualità prima di medico e poi di nocchiero istituzionale prenda immediatamente atto di un’emergenza igienica che rischia di compromettere seriamente la qualità di vita di tutti gli ercolanesi. Tante le patologie virali contraibili consumando mitili non controllati: speriamo che il buon senso della popolazione abbia la meglio sulla scelleratezza di comportamenti incivili indegni di una comunità moderna al passo coi tempi.
Alfonso Maria Liguori