E’ indagato per omicidio volontario, e non colposo come nei giorni scorsi, il conducente della Smart che, la scorsa settimana lungo via Posillipo, a Napoli, ha investito ed ucciso due presunti rapinatori.
Nello scontro tra la macchina, guidata da un giovane napoletano di 29 anni, ed uno scooter sono morti i due giovani che viaggiavano in sella al mezzo a due ruote. Le due vittime, Alessandro Riccio, di 18 anni ed Emanuele Scarallo di 17, già noti alle forze dell’ordine, sarebbero stati, secondo il conducente della vettura, gli autori della rapina compiuta, insieme a due complici ancora da identificare, ai suoi danni.
L’uomo era fermo, nella notte tra venerdì e sabato scorsi, in auto con la fidanzata, nei pressi del Parco Virgiliano, quando furono avvicinati da quattro persone (di cui una armata) che intimarono loro di consegnare il telefonino. Dopo il colpo i rapinatori si allontanarono precipitosamente. Ma lungo via Posillipo furono riconosciuti dalla coppia mentre viaggiavano in sella a due scooter.
Da qui ne sarebbe nato un lungo inseguimento, finito con un tragico impatto lungo il muro di un antico palazzo. Una caduta violentissima costata la vita ai due ragazzi. Addosso ai due giovani morti non vennero trovati ne’ il telefonino ne’ la pistola.
Nel pomeriggio di ieri il conducente della vettura è stato sentito di nuovo negli uffici della Procura dagli inquirenti. E come riferisce il suo legale, l’avvocato Bartolo Senatore, ha raccontato quanto avvenuto quella notte. La Procura vuole accertare se lo scontro tra auto e scooter sia stato volontario. ”Nessun intento di vendetta, è stato un incidente”, ha ribadito il giovane dinanzi agli investigatori.
Le indagini proseguono con gli accertamenti tecnici.