Più vigilanza per l’ospedale San Leonardo e per l’unità operativa di salute mentale di via Pietro Carrese. La richiesta, inoltrata ieri mattina ai vertici dell’Asl Na 3 sud, arriva dal sindacato infermieri Nursing Up e dal gruppo consiliare del Pdl. Un’iniziativa comune, a seguito delle numerose aggressioni subite da personale medico e infermieristico nelle strutture sanitarie cittadine.
“Non possiamo più lavorare in questo caos – si legge nella lettera firmata dal coordinatore aziendale Michele Costagliola -. Poche settimane fa un altro medico in servizio all’igiene Mentale è stato aggredito da un paziente, costringendo a richiedere l’intervento delle forze dell’ordine. L’episodio infatti si verificò fuori dalle 8 ore di copertura garantite attualmente dal servizio vigilanza”. Il Nursing Up chiede così all’azienda sanitaria “un intervento ad horas, per garantire la vigilanza dalle ore 8 alle 20, ovvero dall’apertura alla chiusura dell’Unità d’Igiene Mentale”. Alla protesta dei sindacati si è unito il gruppo consiliare del Pdl.
“Bisogna provvedere alla copertura della vigilanza – afferma il consigliere Mario D’Apuzzo -, per evitare il ripetersi di episodi di violenza. Il tutto, anche alla luce di quanto accaduto poche settimane fa a Bari, dove un dirigente medico psichiatra fu ucciso da un paziente”. Nella lettera indirizzata ai vertici dell’Asl inoltre, i sindacati lamentano anche la carenza di strutture e personale, sicurezza a rischio in altri reparti dell’ospedale, pazienti costretti ad attendere sulle sedie al pronto soccorso e un senso d’incertezza che pone seri interrogativi sul futuro della sanità stabiese.
Ed è protesta anche al pronto soccorso: i questo caso i turni composti da cinque unità devono far fronte a una media di 250 – 300 accessi giornalieri, statisticamente registrati. “Proprio la carenza di strutture e personale – affermano i rappresentanti degli infermieri – ci costringe anche a coprire le necessità dei trasferimenti a mezzo ambulanza e l’invio di pazienti a consulenza specialistiche presso altre strutture sanitarie del territorio campano”. La lista dei disagi prosegue con i pazienti costretti ad aspettare il proprio turno sulle sedie, vista la mancanza di barelle in pronto soccorso. “Accade soprattutto di notte – affermano i camici bianchi -, in caso di sovraffollamento”.
Francesco Fusco