“Massima solidarietà nei confronti di chi versa in precarie condizioni esistenziali”: esordisce così a Ercolano il presidente del consiglio comunale Rory Oliviero in merito alla necessità di venire in contro alle famiglie ercolanesi in un momento di particolare recessione economica quale quello attraversato dal paese Italia. “Non possiamo restare sordi – ha precisato Oliviero- alle sofferenze di chi quotidianamente lotta con una spaventosa recessione economica che a livello europeo ha di fatto annullato occupazione e crescita produttiva di nazioni una volta leader sul mercato mondiale. Non si tratta di erigersi a “salvatori della patria” o a “filantropi della domenica”: al contrario si tratta di operare attenta analisi introspettiva onde individuare coordinate e rotte da seguire per dare ancora più spessore umano al delicato ruolo istituzionale ricoperto. Nel rispetto della legalità e delle competenze specifiche ci adopereremo perché siano offerti massimi benefici a nuclei familiari indigenti di Ercolano. Non polemizziamo in modo sterile, non alziamo inutili polveroni ma per amore di Ercolano e in nome delle deontologia che sempre deve colorare le azioni di chi governa tentiamo di costruire un humus sociale dove cittadini e Comune possano dialogare in modo continuativo e costruttivo. In sintesi caliamoci di fatto nel tessuto vivo di un territorio dalle potenzialità appena scalfite”. Toga ercolanese di primo piano in città Rory Oliviero vanta tradizioni familiari celeberrime che portarono anni addietro l’avvocato Oliviero senior alla guida di Ercolano in qualità di sindaco. Sono tanti in paese, per chi ha buona memoria, a ricordare la concretezza e il dinamismo di un gruppo familiare che vanta all’attivo diverse generazioni di professionisti impegnati ad alto livello in politica. Questo segnale positivo lanciato da Oliviero potrebbe essere il tanto atteso segnale di svolta per una cittadina vesuviana chiamata in breve tempo a ritrovare immagine e credibilità agli occhi del palinsesto turistico- archeologico mondiale.
Alfonso Maria Liguori