Successo per la seconda serata de “Li Marri Terra & Tammorre”

IMG_6705Le gocce di pioggia e le condizioni climatiche incerte non fermano il successo della seconda serata de ‘Li Marri Terra & Tammorre’, la sesta edizione del festival dell’arte del canto su tamburo non arresta la sua popolarità nella giornata conclusiva confermando massimo gradimento e presenza di pubblico quasi da record.

Aperto dal corso pomeridiano di “Pizzica-Pizzica” tenuto da Moana Casciaro, una delle più note performer della danza caratteristica salentina, l’evento di questo 29 Settembre ospita le suggestive note della musica tradizionale pugliese raggiungendo il culmine nell’esibizione di Carlo ‘Canaglia’ de Pascali, tamburellista della celebre Notte della Taranta. La frenesia della pizzica coi suoi suoni caldi e travolgenti avvolge il pubblico fondendosi ai coinvolgenti e forti ritmi della tradizione campana creando qualcosa di indescrivibile. E’difficile restare indifferenti e spettatori passivi di fronte ad un simile spettacolo, l’eco delle voci e della musica sembra vorticare nell’aria e riesce a farsi sentire nelle ossa e nelle vene tra i bagliori dei lampi in lontananza.

Le tammurriate assumono forti significati politici e sociali quando a calcare la scena arriva il Gruppo Operaio di Pomigliano D’arco; l’atmosfera sonora congiunge le tematiche arcaiche a quelle del contemporaneo periodo di crisi regalando al pubblico attimi di svago ‘senza tempo’ che solo l’arte partenopea riesce a creare.
Con Simone Carotenuto e Marcello Colasurdo i pensieri diventano ancora più sentiti con citazioni che vanno dai conflitti a fuoco al femminicidio… ogni pezzo eseguito diventa pura poesia.

E’ un vero e proprio trionfo del SUD e dell’orgoglio meridionale quello che si presenta alla folla accorsa nella serata conclusiva de ‘Li Marri Terra & Tammorre’ in questo 2013; in quest’occasione più che mai la voce di Marra, contrada dimenticata dalle istituzioni e dai più, riesce a farsi sentire traendo forza dalle sue origini contadine.
Poco conta che le istituzioni abbiano ignorato tale evento per l’ennesima volta, l’orgoglio marrese è esploso ancora col suo impeto irrefrenabile mantenendo vive le voci del passato, che non si spengono ma si manifestano nelle grida della notte lasciando il sapore di felicità e disperazione.

Raffaele Cirillo

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