Scavi di Pompei e Terme di Castellammare di Stabia, due pietre miliari delle ripetute ed accertate inefficienze ed incapacità dei gruppi dirigenti che, nel tempo, si sono succeduti a capo delle due peculiarità campane.
Senza aggiungere alcuna considerazione personale e solo leggendo quanto, in lungo ed in largo, viene pubblicato da accreditati organi di informazione, scaturisce una sensazione di rabbia e di tristezza, di avvilimento di sgomento. Si ha, dunque, l’impressione di un degrado infinito e la convinzione di una ineluttabile sentenza di inferiorità che coinvolge anche i concittadini estranei.
Queste considerazioni allargano però la sfera delle responsabilità perché istintivamente si pensa a quanti avrebbero potuto intervenire in tempo utile per eliminare o almeno ridurre gli scempi ed il depauperamento. Viene istintivo chiedersi perché chi poteva non è intervenuto? E, cosa ancor più grave, perché non si interviene ancora oggi?
Gli scavi di Pompei e le Terme di Castellammare dovrebbero e potrebbero essere, nei rispettivi settori, due gioielli di valore nazionale se non mondiale per la tipicità dei servizi e per la ricchezza delle offerte.
Questi due ipotetici gioielli sono oggi nelle cronache e nei pensieri negativi di quanti campani tengono alla propria dignità e nel disprezzo di tanti che nel mondo ne hanno conosciuto i benefici culturali e materiali.
Quale grosso e rinomato centro termale è miseramente fallito come a Castellammare e quale notissimo ed universale centro archeologico come Pompei è oggetto di eccessivo degrado e di accuse di ogni tipo a qualsiasi titolo ? Chi vuol capire capisca !
Sconsolatamente occorre ancora una volta prender nota della vacuità intellettuale e manageriale di gente che con la propria ignoranza ed una dubbia dirittura morale ci sta trascinando fuori dal mondo civile.
Rag. Pierdomenico Amodio