Anche a Pomigliano d’Arco dove da tre anni c’è un’amministrazione di centrodestra, lo scenario politico è cambiato. Il gruppo consiliare del PDL ha quasi aderito in maniera compatta al partito di Forza Italia, come ci conferma il capogruppo Avvocato Giuseppe Capone. L’unica cosa che ad oggi potrebbe destabilizzare la destra, che già versa in uno status di confusione generale, è il percorso che porterebbe alla definizione del prossimo candidato sindaco della città dell’Alfa. Potrebbe essere questa la ragione di una futura frattura. Alle scorse amministrative comunali fu Lello Russo attuale Sindaco ed ex Senatore della Repubblica, con il suo carisma ad accentrare le forze politiche di uno schieramento che si presentò con otto liste contro le sette del PD, da sempre indiscusso governatore di una cittadina che si è tolta l’etichetta di città di sinistra. La sua ipotizzabile non candidatura a causa della salute cagionevole e la voracità di alcuni suoi consiglieri che anelano alla carica, potrebbero creare una frattura all’interno del partito Forzista. Altre difficoltà potrebbero inoltre arrivare dagli alleati che potrebbero proporre a loro volta dei nomi per la candidatura massima nel Consiglio Comunale.
Sull’altra sponda, anche il PD ha le sue grane da risolvere. Il risultato dell’elezione del Segretario Nazionale dei democratici, vinte al 70% da Renzi, a Pomigliano hanno invece fatto registrare il pieno sostegno a Civati, terzo in ordine di preferenze nazionali e che invece ha sbaragliato i più accreditati candidati alla poltrona del primo partito del centrosinistra.
Questo sostegno a Civati è stata una prova di forza da parte di Michele Caiazzo, ex sindaco della città. Già in precedenza, il suo sostegno fu determinante per la vittoria di Michele Tufano nell’elezione a Segretario Comunale del PD. Per la seconda volta nel PD, in poco tempo, le altre correnti hanno dimostrato lo scarso “appeal” sui tesserati del partito. Quindi dopo la “debacle” di tre anni fa, quando non riuscì a confermarsi alla tornata delle elezioni regionali, ricompatta intorno a se i Democratici forse in previsione delle prossime amministrative pomiglianesi previste per la primavera del 2015. Ma non si escludono gli outsider del Movimento Cinque Stelle, reduce dalle elezioni politiche del 2013 che risultò essere il secondo partito dopo il Pd nel territorio di Pomigliano. Pur non avendo un esponente di spicco nel pomiglianese i grillini possono sempre avvalersi del imprinting e della guida del loro esponente in parlamento, l’on. Luigi Di Maio, vice Presidente della Camera, che potrà guidare il gruppo territoriale affrontando la scelta del candidato, magari garantendo “contenuti” e non solo come una voce di protesta. Intanto la confusione regna sovrana e non ci resta che sperare in un futuro più equilibrato.
Cinzia Porcaro