Le patate di Stern

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Leggendo “Il sergente nella neve” di Mario Rigoni Stern è doveroso fermarsi a riflettere su questi due passaggi:

Scavando i camminamenti negli orti delle case che non c’erano più, uscivano fuori dalla terra e dalla neve patate, cavoli, carote, zucche. Qualche volta era roba buona e si faceva la minestra.”. 

Noi scavando i camminamenti, trovavamo tra la neve e la terra patate e verze; ora avranno tutto livellato e vagando a primavera avranno trovato i bossoli vuoti delle armi italiane.”.

Il Natale è prossimo, l’anno 1942 volge al termine. Il ventenne Mario, sergente maggiore dei mitraglieri, nel battaglione Vestone, combatte sul fronte orientale, la vita in prima linea, nel caposaldo sul fiume Don, non è facile.

Nel preparare la difesa per contrastare l’imminente attacco dell’esercito russo il giovane sergente trova patate e altri ortaggi, preziosa eredità lasciata dal popolo invaso, che mangia per integrare il povero rancio di un esercito mandato allo sbaraglio.

A gennaio la situazione precipita i russi sfondano le linee italiane, arriva l’ordine di ripiegare; è l’inizio della drammatica ritirata. Il sergente Mario ha il tempo di pensare al futuro di quella terra fertile, ai contadini che al ritorno della primavere non troveranno più le patate, ma solo la miseria dei bossoli delle armi italiane.

Ferdinando Fontanella

Twitter: @nandofnt

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