Regione, Labboccetta presidente Gori: Verdi e Sel attaccano Caldoro

gori[0]_Public_Notizie_270_470_3La nomina di Amedeo Labboccetta alla presidenza della Gori, società che gestisce il servizio idrico in Campania, è un vero e proprio colpo di mano dell’area cosentiniana.

Ancora una volta la Gori diventa il refugium peccatorum dei trombati del centrodestra, ed è inaccettabile come ciò avvenga col placet dei renziani del PD campano, sempre più disponibile e genuflesso nei confronti del Governo Caldoro. Lo afferma in una nota il deputato di sinistra ecologia libertà Arturo Scotto.

L’idea che in una fase difficile come questa, in cui la Gori suscita malcontento e disappunto negli utenti con le sue politiche aggressive nei confronti dei morosi, si scelga di operare con una vera e propria lottizzazione per accontentare i maggiori partiti della Regione, nominando persone senza alcuna competenza tecnica in materia, è inquietante: come si può ragionare sulla costruzione di un centrosinistra unito e contestualmente accettare che i vertici di un’azienda che dovrebbe distinguersi per efficienza e capacità di servire l’utenza vengano scelti con un accordo trasversale di convenienza, in cui la possibilità di piazzare amici e parenti viene prima del bene comune?

Come possiamo – continua il parlamentare campano – immaginare una Campania diversa da quella degli ultimi quattro anni se chi dovrebbe fare opposizione in Consiglio regionale accetta l’idea che, in spregio al referendum del 2011, si vada verso l’affidamento della gestione del ciclo idrico per alcuni territori della regione ad aziende con sede in aree della provincia casertana dove, purtroppo, l’infiltrazione della criminalità organizzata è all’ordine del giorno? Come si conciliano – si chiede infine Scotto – la difesa dei più deboli e la scelta di sospendere l’erogazione idrica alle famiglie non più in grado di pagare le bollette a causa della crisi, come si può parlare di legalità e subito dopo tacere davanti alla nomina a Presidente della Gori di un indagato per favoreggiamento? Noi a tutto questo non ci stiamo.

Per Sinistra Ecologia Libertà – conclude Scotto – il cambiamento non è uno slogan dietro cui nascondersi in campagna elettorale, e non permetteremo che, ancora una volta, a pagare siano i cittadini della nostra già martoriata terra.

“Abbiamo sollevato per primi e con grande determinazione – dichiara il membro dell’ esecutivo nazionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli – lo sconcio politico di aver nominato al vertice della Gori il cosentiniano Laboccetta già deputato e al centro di vicende giudiziarie molto controverse. Non solo questa nomina è a nostro avviso vergognosa dal punto di vista politico ma assolutamente inopportuna per quello tecnico visto che non sono chiare quali sono le competenze dell’ ex deputato del Pdl sulla gestione dell’ acqua tranne il fatto di essere uomo di fiducia di Cosentino. Noi ringraziamo Saviano per aver riportato la vicenda a livello nazionale.

Grazie a lui tutta l’ italia sa che Caldoro e Forza Italia hanno affidato ad un uomo di Cosentino il servizio idrico integrato nell’ambito territoriale ottimale numero tre. Noi ci batteremo affinchè Laboccetta sia rapidamente rimosso da questo incarico”.

“La presidenza della Gori a Laboccetta – dichiara il consigliere regionale del Pd Peppe Russo – é stato un grave errore commesso dal commissario Sarro dell’ATO 3. Cosa che ho avuto modo di denunciare subito dopo le nomine assieme ai Verdi, al capogruppo Lello Topo e all’ Onorevole Paolucci. Nessun silenzio ,quindi e nessun imbarazzo come scrive Saviano .Ho invece sempre sostenuto che in tutte le aziende di rilievo pubblico,la competenza e la professionalità fossero gli unici criteri di scelta.

Sempre! Lunedi’ prossimo,all’ordine del giorno del consiglio regionale vi è la riforma degli ATO e quindi il superamento delle gestioni commissariali. Si ridurrà il numero e si accorperranno i bacini di utenza. Ne consegue che i cda dovranno decadere. Inoltre verranno rigidamente definiti i criteri di nomina,in modo che nessun sindaco potrà essere indotto in tentazione di nominare di nuovo Laboccetta”.

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