Solo oggi dopo il barbaro assassinio di un diciottenne caduto sotto gli impietosi fendenti sferrati , si pensa, da un poco più che coetaneo di Torre del Greco la politica ercolanese sembra accorgersi dello stato di abbrutimento in cui versano le nuove leve.
Il sindaco Vincenzo Strazzullo dopo aver saputo del drammatico episodio aveva subito invitato il colpevole a pentirsi e costituirsi mentre l’onorevole del Pd Luisa Bossa si era prodigata in una minuziosa analisi sociale della condizione in cui si vengono a trovare i giovani figli del “vesuviano”.
Questi discorsi però sembrano non convincere più di tanto i residenti: un uomo si era tolto la vita poco tempo fa lanciandosi dal balcone della stanza del sindaco in municipio per problemi legati all’attività commerciale dallo stesso diretta, quotidianamente da anni gli imprenditori lamentano carenze nei servizi basilari e assenza delle istituzioni, lo scempio serale composto da giovinastri di ogni risma intenti a consumare spesso stupefacenti nei corridoi laterali del Mav ( museo archeologico virtuale) è sotto gli occhi di tutti da anni e solo “oggi” la politica locale “parla”. Sarebbe forse veramente il caso di tacere mostrando, almeno, una certa “coerenza” : basta con la retorica, con le campagne elettorali costruite su tragedie sociali , sull’inutilità di servizi ampiamente pubblicizzati a mezzo stampa ( come la videosorveglianza) e mai andati in funzione, sull’associazionismo che diventa in molti casi fucina di voti per i signorotti di turno.
Ercolano necessita invece dell’impegno dei gruppi volontari “reali” che quotidianamente si prodigano perché la città possa riemergere dal mare di guano che la soffoca. Da soli però questi coraggiosi cittadini possono poco se poi a queste valide iniziative non segue un impegno reale e duraturo delle istituzioni con particolare riferimento all’ente comunale. Pregiudicato o meno è un ragazzo di diciotto anni ad aver perso la vita : riflettano dunque i signori politici, riflettiamo tutti noi cittadini troppe volte sordi ai richiami di una generazione fortemente penalizzata dal cattivo governo di chi per decenni ha “sfruttato” e non “amato” Ercolano.
Alfonso Maria Liguori