Di seguito l’appello dell’associazione “Pompei Democratica” in merito ai crolli negli Scavi di Pompei.
La nostra Associazione è stata sempre in prima fila per la grande battaglia per la salvaguardia, la tutela e la valorizzazione del grande patrimonio archeologico di Pompei e dell’Area Vesuviana.
Abbiamo sempre posto con forza la necessità di passare da una gestione straordinaria dei fondi ad un nuovo modello di organizzazione e di tutela, incentrato su un piano di interventi di manutenzione ordinaria e quotidiana.
Pompei ha sempre avuto bisogno di un centinaio di addetti, che sotto la guida degli archeologici e dei tecnici, ogni giorno curino con professionalità e dedizione le case, le strutture murarie, gli intonaci, i dipinti, mentre non possiamo più permetterci il lusso di sprecare i 105 milioni del Grande Progetto Pompei.
Per evitare la trappola del sensazionalismo e di cadere nel vecchio errore di intervenire solo quando cadono le mura si propone di: riorganizzare, snellire, valorizzare e rendere pienamente autonoma la Soprintendenza, anche nella gestione degli organici, per avviare la copertura dei posti del personale tecnico-scientifico, degli addetti alla vigilanza ed alla manutenzione (custodi, restauratori, conservatori, operai specializzati). Progettare e sperimentare progetti triennali di formazione-lavoro giovanile, da finanziare anche con un aumento graduale del biglietto, da gestire in modo trasparente, senza clientelismi, con criteri di efficienza e di efficacia.
Utilizzare parte dei fondi ordinari per procedere all’affidamento in appalto lavori di manutenzione ordinaria, che non possono essere affidati con il massimo ribasso, ma devono avere la stessa logica della gestione degli altri servizi.
Approntare il “Piano strategico”, previsto dalla “legge Bray”, con il contributo delle Amministrazioni locali e delle forze sociali del territorio, per assicurare il rilancio economico-sociale, la riqualificazione ambientale e urbanistica dei Comuni delle aree archeologiche interessate e potenziare l’attratività turistica della zona. Avviare da subito la progettazione e la realizzazione del polo museale a Pompei.
Rivolgiamo pertanto un appello al ministro Franceschini per superare i limiti della legge Bray ed aprire un rapido confronto sulle nostre proposte.