Risveglio di Primavera al Museo Gracco

suonodellanatura-dipintodifrancograccoOrmai da qualche anno il Museo Gracco, in questo periodo, riapre al pubblico dopo un breve periodo di chiusura invernale con una mostra ispirata in vario modo al tema della Primavera. Ma l’esposizione preparata per questa nuova Primavera 2014, che raccoglie opere di pittura e fotografia realizzate da artisti italiani e stranieri, assume un significato “inedito”, carico di nuovi stimoli e spunti di riflessione.

Al di là dell’apparante e scontato collegamento con il tema della rinascita della natura che si verifica proprio nel periodo primaverile, la mostra potrebbe essere “letta” alla luce di un più ampio ventaglio di situazioni e opportunità che si sono create nel mondo attorno a noi appunto in questi ultimi tempi.

Da più parti e in molti modi sono state recentemente registrate, a livello internazionale, situazioni di “crisi”, di depressione, non solo economica, che hanno determinato, per loro stessa natura, svariate condizioni di “rottura” con un passato ritenuto inadeguato o improponibile. Ora si cercano le alternative, o meglio, nuove soluzioni con le quali costruire un futuro più sostenibile.

E dunque, accanto al “risveglio” della natura, intesa come mondo vegetale e, più in generale, organico, che in questi momenti sta vivendo una nuova stagione di rinascita, o, se vogliamo, in “sintonia” con il risveglio della natura, che desta la nostra attenzione come attraverso il dolce suono di uno strumento musicale, l’essere umano avverte il bisogno di rinnovarsi e aprirsi a nuove possibilità. Osservando più da vicino le opere in mostra, potremmo scorgere questo sentimento, o mix di sentimenti, ad esempio, nella farfalla che spunta il volo dalle dita di una ragazza o nel fiore che sboccia in un’esplosione di colori, così come nella nuova luce che indora un antico tempio.

In ogni caso la rinascita è possibile se si resta ancorati alle proprie radici, che non sono avvertite come un peso di cui liberarsi ad ogni costo, ma come uno straordinario punto di partenza da cui attingere energie. Se la natura assume l’aspetto di una donna, la possiamo ritrovare in queste opere immersa in atmosfere sempre diverse, ora distesa e riposata, ora con occhio vigile e scrutatrice, ma anche in estasi e disinibita. In ogni caso ci accompagna come bambini alla scoperta di un mondo complesso che e a volte ci appare incomprensibile.

La mostra sembra quindi suggerirci l’importanza di accostarci alla realtà con occhi ingenui, senza filtri o sovrastrutture che ne offuscherebbero la visione, per renderci conto di ciò che effettivamente essa ha da offrirci, nel bene e nel male, ed essere così pienamente in grado di individuare le “vie d’uscita” che inaspettatamente potrebbero dischiudersi ai nostri occhi.

Plinio Caio Gracco
Direttore del Museo

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