Scafati: il rospo smeraldino è in pericolo

rospo smeraldino (foto r.cirillo)

Dopo quasi due anni di assenza, torna a caratterizzare le notti della “periferia marrese” di Scafati il canto del rospo smeraldino.
Specie protetta dalla Convenzione di Berna per la salvaguardia della fauna minore, il numero degli esemplari di rospo smeraldino negli ultimi vent’ anni ha subito un significativo calo in tutto l’agro nocerino sarnese.

marra rospoDi abitudini notturne, questi simpatici e tozzi animali sono facili da riconoscere per via della pelle grigiastra chiazzata da macchie verdi che possono variare da tonalità scure e cupe fino ad assumere sfumature brillanti e vivaci; si nutrono di insetti dannosi per colture e giardini, sarebbe quindi utile favorirne la presenza piuttosto che scacciarli o provare ad eliminarli.

A Scafati, nelle zone rurali e nei pressi dei campi coltivati, non era difficile vedere centinaia di questi anfibi uscire dal sottosuolo durante i primi acquazzoni primaverili e recarsi in massa verso pozzanghere e stagni per accoppiarsi e riprodursi.

Purtroppo, anche a Zaffaranelli, l’urbanizzazione ha ridotto drasticamente il loro numero; basti pensare che negli ultimi anni le strade sterrate sono state allargate e asfaltate distruggendo i vecchi canali di irrigazione che offrivano loro ripari in cui proliferare indisturbati, senza trascurare il fatto che i campi sono stati circondati da piccole muraglie che rendono impossibile per i superstiti alle automobili, ai trattori ed ai pesticidi tornare nell’unica vasca di accumulo dell’irrigazione che abbia le condizione adatte per la deposizione delle loro uova.
Ebbene sì, a Marra attualmente vi è un unico sito dove possono facilmente giungere per riprodursi!
Il gracidare ritmico e rilassante che sta caratterizzando queste prime notti di aprile è emesso dall’unico esemplare di rospo smeraldino superstite tornato nella vasca di un terreno in via Zaffaranelli; si tratta di un maschio speranzoso di riuscire ad attirare una femmina.

Chissà se la femmina riuscirà a raggiungere il maschio canterino e se l’opinione pubblica riuscirà mai a mostrare sensibilità verso la protezione di questi affascinanti quanto bistrattati animali.

Raffaele Cirillo

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