Nonostante la pioggia è stato un autentico bagno di folla per Antonio Varone quello di domenica sera all’inaugurazione del suo comitato elettorale. Atteso da centinaia di persone, tra candidati e sostenitori, il sindaco uscente è intervenuto in una sede gremita, allestita apposta per la campagna elettorale che ufficialmente si è aperta immediatamente dopo la presentazione delle liste dei candidati al consiglio comunale che verrà rinnovato nell’election-day del prossimo 25 maggio. Antonio Varone è sostenuto da ben sei liste civiche e punta a riconquistare la poltrona di primo cittadino per dare seguito a quello che la sua amministrazione ha avviato nel primo mandato quinquennale. A sfidarlo saranno, come è noto, Pasqualino D’Aniello e Nicola Mercurio, unici aspiranti sindaci dopo la debacle che ha coinvolto il Pd cittadino e Noi Sud che non hanno trovato un accordo intorno al nome dell’ex portaborse del ministro Antonio Gava Antonino D’Auria e non sono riusciti quindi a formare una lista per la competizione elettorale da contrapporre a Varone.
Proprio il sindaco Varone ringraziando nel suo intervento i tanti convenuti, ha scaricato tutta la tensione accumulata in anni di duro lavoro per governare una cittadina afflitta da non pochi problemi. Varone ha sottolineato le tante difficoltà incontrate nel corso del suo primo mandato e gli sforzi compiuti dalla sua amministrazione per cambiare Sant’Antonio Abate, apprezzando molto l’opposizione costruttiva di alcuni consiglieri comunali che oggi hanno scelto di appoggiarlo, a differenza di quanti hanno fatto, cercando di ostacolarne l’operato soprattutto a scapito dei cittadini. Nel suo intervento appassionato e a tratti infervorato il primo cittadino abatese non ha risparmiato bordate a coloro che hanno fatto di tutto per non agevolare e anzi per ostacolare la storica approvazione del Piano Urbanistico Comunale di cui la cittadina abatese non è mai riuscita a dotarsi, sottolineando come siano state messe in giro voci artatamente mirate ad ostacolarne l’adozione al punto che oggi al nuovo PUC mancano solamente due semplici adempimenti burocratici in Provincia per essere “liberato” e messo in condizione di essere approvato dal consiglio comunale. E per questo motivo Varone si è detto molto rammaricato per la mancata partecipazione alla prossima tornata elettorale di avversari ai quali avrebbe voluto dimostrare, carte alla mano, tutte le scorrettezze e le basse manovre messe in atto per ostacolare il percorso di approvazione del piano regolatore a tutto discapito di una popolazione, quella abatese, che ha estremo bisogno dell’adozione del principale strumento urbanistico. Varone poi non ha risparmiato attacchi anche alla politica, o meglio ai partiti, che lo hanno abbandonato al suo destino, incuranti di sostenerne l’azione di sindaco per dare risposte concrete ai cittadini. “La politica non è sporca – ha tuonato Varone – ma è resa sporca da quei personaggi che sfruttandola antepongono i propri interessi a quelli della collettività”. E dopo essersi augurato una maggiore presenza e un gran coinvolgimento delle donne nella gestione della cosa pubblica, citando Don Lorenzo Milani ha retoricamente chiesto ai presenti: “A che serve avere le mani pulite se si tengono in tasca?”. Rivolgendosi poi ai tanti giovani presenti li ha invitati a non ascoltare le sirene disfattiste di quanti affermano che occorre lasciare Sant’Antonio Abate per riuscire nella vita, “perché costoro non conoscono il nostro paese e le sue enormi potenzialità”. Un Antonio Varone “carico” che ha arringato tra calorosi applausi la folla di sostenitori e ha annunciato anche un significativo cambio di marcia nella sua prossima gestione amministrativa.