La Chiave Tattica di Fiorentina – Napoli

Mertens Livorno

E’ la sfida che attendevamo. In campo per la finale di Coppa Italia, i viola allenati da Vincenzo Montella e i partenopei guidati da Rafa Benitez. I due allenatori sono stati quelli che per l’intero arco della stagione hanno fatto vedere un bel calcio, il napoletano Montella lavora soprattutto sui cambi di posizione dei suoi calciatori mentre Rafa ha il proprio credo tattico e non lo cambia, la differenza come annunciato dallo spagnolo la fa la determinazione al di là di ogni ragionamento tattico, la voglia matta che un calciatore deve avere per alzare un trofeo.

Rafa prepara la gara con personalità forte soprattutto dell’esperienza acquisita nel tempo e con l’idea di non far giocare la viola. Si è pronti! I viola presentano una difesa a quattro e un centrocampo a rombo con Pizarro vertice basso e B. Valero vertice alto senza un punto di riferimento in attacco, i partenopei rispondono con la solita difesa a quattro, con Inler e Jorginho schermi davanti alla difesa e Insigne largo a sinistra, l’ex madrilista Callejon largo a destra e il capitano Hamsik alle spalle del Pipita Higuain.

La gara parte subito con ritmo alto, con un Napoli pronto al raddoppio e con una velocità di circolazione di palla a un ritmo molto alto. I viola senza un intenditore di ruolo ma con tre centrocampisti di qualità soffre nella fase centrale d’attacco del Napoli, per l’idea tattica di Montella l’interdizione si fa con il possesso/recupero della palla. Il Napoli passa in vantaggio grazie ad un pallone recuperato di Jorginho che intercetta e dà palla al capitano che porta palla per circa trenta metri servendo con il giusto ritmo passa allo scugnizzo di Frattamaggiore che con un tiro a giro mette la palla alle spalle di Neto portando la squadra del cuore in vantaggio. Non si frena l’entusiasmo degli azzurri che continuano a macinare campo e gioco e dopo un’altra palla recuperata su sbaglio del peruviano Vargas il Pipita Higuain, s’invola e dopo aver superato il diretto avversario, serve un pallone al centro, dove arriva come indiavolato ancora lo scugnizzo napoletano che grazie a una deviazione deposita per la seconda volta la palla alle spalle di Neto. L’impostazione della gara resta immutata, ma i partenopei fanno l’errore di abbassare il ritmo e cercare soltanto di colpire in contropiede, i viola iniziano a giocare, Pizarro sale in cattedra cambiando sistematicamente gioco, B. Valero si piazza come falso nove e crea diverse preoccupazioni alla retroguardia azzurra. Gli azzurri non coprono bene la propria zona di campo, centrale di centrocampo, e su di un buco difensivo degli azzurri Ilicic di esterno serve Vargas che con un sinistro calibrato batte Reina.

La partita si riapre, il Napoli mostra tensione e paura salta la tranquillità dei primi minuti e si va al fischio finale del primo tempo con il punteggio di vantaggio di due reti a uno. La seconda frazione di gioco inizia sempre con i viola a pressare alto la squadra azzurra, il Napoli perde la matassa del gioco è surclassato dai Montella boys, saltano le marcature soprattutto a centrocampo, dove è costretto a uscire Hamsik per infortunio e Higuain per chiara stanchezza al loro posto Martens e Pandev. Il continuo macinare gioco da parte dei viola fa preoccupare non poco Benitez, il quale deve rinunciare anche Inler espulso proprio per un fallo di frustrazione, saltano gli equilibri, il Napoli si schiera con una roccaforte e si affida alle ripartenze del folletto belga e dello spagnolo Callejon per far rifiatare. Al 90’ sono concessi cinque minuti di recupero, minuti interminabili proprio perché la minaccia viola è sempre costante, ma proprio al terzo minuto di recupero il folletto belga Martens, a tu per tu con Neto, mette la palla alle spalle del portiere fiorentino per il definitivo tre a uno. L’azione nasce da un servizio di Callejon che serve in area il belga che con un piatto destro ha freddato l’estremo difensore brasiliano.

La Coppa Italia è del Napoli. La vincente coppa ha mascherato alcuni problemi del Napoli, primo fra tutti la condizione atletica non ottimale e quella paura che si è scrollata soltanto al goal del belga. Benitez conferma che al primo anno vince sempre un trofeo, sperando che sia il viatico di una lunga serie. La nota stonata quello che è successo prima della gara e il non appoggio degli ultrà soprattutto nei momenti topici della gara. Appuntamento martedì quando il Napoli festeggerà al S. Paolo la quinta Coppa Italia.

 

Nando Zanga

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