È scontro tra il sindaco Cuomo ed il Collegio dei Revisori

Palazzo FarnesePassa in consiglio comunale l’ipotesi di bilancio riequilibrato, la maggioranza del sindaco Nicola Cuomo esce indenne dall’esame del voto ma scoppia lo scontro tra il primo cittadino ed il Collegio dei revisori.

Quello di lunedì è stato un consiglio comunale dominato dal botta e risposta tra i tre contabili dell’Ente di piazza Giovanni XXIII ed il sindaco insieme al dirigente del settore Economico-finanziario Mariamaddalena Leone. Durante i lavori in Assise Cuomo è intervenuto facendo sapere che “l’amministrazione sta verificando se ci siano i termini per chiedere la rimozione dell’attuale Collegio dei revisori”.

A detta del sindaco i contabili dell’Ente avrebbero dato negli ultimi tempi pareri contraddittori alle azioni messe in atto dall’ amministrazione. “A questo punto, ribadite le difficoltà incontrate ed i limiti all’attività di verifica causati dall’ insufficienza del tempo a disposizione, il Collegio, all’ unanimità, esprime parere non favorevole all’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato proposto dall’amministrazione”, è questo il verdetto dei revisori al documento, stilato dall’assessore al Bilancio Mario Marasca e dalla dirigente Leone, approdato nell’aula consiliare di palazzo Farnese. Un “no” dovuto non solo al ritardo con cui i contabili sono venuti a conoscenza di atti e documenti relativi al bilancio stabilmente riequilibrato ma anche alla previsione delle entrate delle casse comunale.

L’Ente ha previsto di incassare ben 8 milioni dalla dismissioni di beni immobili, tra cui la Caserma cristallina, e di diritti di superficie ma anche questa manovra è stata giudicata in maniera negativa dal Collegio.

“Un’azione dai tempi incerti e che già in passato è fallita”, hanno commentato. Sulla stessa linea anche i membri dell’ opposizione, in 5 hanno votato “no” contro i 15 “si” della maggioranza. Ora gli atti saranno trasferiti al ministero dell’Interno che dovrà valutarne la bontà, in caso contrario il consiglio comunale avrebbe altri 45 giorni per apportare modifiche allo schema.

Raffaele Cava

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