C’è l’accordo tra la Fiat e la Fiom per il rientro di tutti e 19 i delegati dei metalmeccanici Cgil a Pomigliano. Lo annuncia il segretario generale, Maurizio Landini, in conferenza stampa, parlando di ”un fatto importante e positivo: consideriamo risolto e concluso il contenzioso giudiziario”.
Il reinserimento al lavoro avverrà nelle prossime settimane e si concluderà i primi di settembre. ”Per quanto ci riguarda vogliamo aprire un nuovo capitolo delle relazioni industriali in tutto il gruppo Fiat e superare le discriminazione che ancora sussistono visto che ci sono tavoli separati”, afferma Landini che chiede ora a Fim e Uilm assemblee unitarie e la rielezione generalizzata delle rappresentanze sindacali.
I 19 iscritti al sindacato che presentarono e vinsero il ricorso contro il Lingotto per discriminazione sindacale per le mancate assunzioni di iscritti nell’ex newco Fabbrica Italia Pomigliano (Fip). I lavoratori, attualmente, sono in regime di contratto di solidarietà, che non interessa il settore riservato alla produzione della Panda.
”É una grande vittoria di tutti i lavoratori iscritti alla Fiom – ha detto il responsabile del settore automotive per la Fiom di Napoli, Francesco Percuoco – Li ringrazio per aver consentito, con la loro tenuta, di raggiungere questa straordinaria vittoria che afferma il principio secondo il quale ogni lavoratore può scegliere da quale sindacato farsi rappresentare”. ”Questa vicenda è durata anche troppo – ha aggiunto Percuoco – dobbiamo girare velocemente pagina ed affrontare i problemi occupazionali che ancora ci sono nello stabilimento di Pomigliano, al reparto logistico di Nola, e all’ex Ergom di Napoli”.
Operai di Pomigliano donano una Panda al Papa – Prima della catechesi alla udienza generale, una delegazione di lavoratori di Pomigliano d’Arco ha consegnato al Papa una Panda blu prodotta nello stabilimento Giambattista Vico della Fiat. All’indomani della sua visita ad Assisi dello scorso ottobre, i lavoratori di Pomigliano avevano espresso in una lettera a papa Bergoglio il desiderio di donargli una auto come quella che aveva usato per gli spostamenti ad Assisi, appunto una Panda.
“L’accettazione acritica del ‘dono’ offenderebbe i vivi, ma innanzitutto la memoria degli operai morti suicidi di Pomigliano e Nola”, scrive il Comitato Mogli Operai Pomigliano facendo riferimento al dono.
Il Comitato sostiene che il “regalo” della Panda al Papa non arriva “dagli operai, ma dalla Fiat” e che gli operai che hanno consegnato l’auto a Bergoglio “sono partiti con in tasca il permesso retribuito dall’azienda a copertura della giornata lavorativa persa, con la Fiat che si fa anche carico di pagare tutte le spese, compreso il fitto dei cinque pullman per recarsi a Roma dal Papa portando in dono una Panda Blu. Il dono – conclude il Comitato – arriva da Marchionne, che in un anno mette in tasca quanto nello stesso tempo guadagnano tutti i suoi operai”.