“Pomo della discordia” è il Puc, il Piano urbanistico comunale, che non riesce a decollare nonostante le continue assicurazioni. «Ora basta – attaccano i firmatari del documento – Nel prossimo Consiglio Comunale pretendiamo da questa amministrazione una risposta seria e concreta sul futuro della nostra comunità. Non è possibile bloccare lo sviluppo di un intero paese per incapacità amministrativa, beghe interne, per qualche interesse di parte o perché non si vogliono dare meriti alla precedente amministrazione». E, dunque, se ancora qualcuno dubita sui maldipancia della maggioranza, questo attacco sostenuto anche da un consigliere «governativo» è la dimostrazione lampante che qualche problemuccio, Balzano e i suoi, pure ce l’hanno. Il consigliere del Pd Luigi Buffone, tuttavia, respinge ai mittenti le accuse di immobilismo ed entra nel dibattito con il suo personale punto di vista.
«Il dibattito di questi giorni, per l’eventuale adozione del Piano Urbanistico Comunale – sottolinea Buffone – sviluppatosi in diverse sedi e sugli organi di stampa, è stato caratterizzato spesso da una visione incompleta o parziale della problematica, vorrei pertanto esprimere alcune serene e pacate considerazioni sull’argomento. Nell’ultimo Consiglio comunale bene ha fatto il Sindaco ad ufficializzare le proposte dell’Amministrazione e della maggioranza di governo, specie alla luce della sentenza dell’8 maggio scorso, con cui il Tar Campania ha accolto il ricorso del Comune, avverso la delimitazione della zona rossa 1 e zona rossa 2. Infatti la sentenza pone condizioni nuove su cui adeguare la proposta del PUC, liberando la possibilità anche di adeguarlo in termini di fabbisogni residenziali e di conseguenza di nuove attrezzature a servizi della città.
Il gruppo consiliare di Boscoreale Democratica, in uno con il Partito Democratico e le altre forze di governo, hanno sempre sostenuto in modo chiaro e trasparente che il piano regolatore (PUC) di una città è innanzitutto il momento di massima espressione democratica di un popolo, oltre a rappresentare la visione strategica di crescita di un territorio. Pertanto nel caso in cui, l’Amministrazione Comunale, riscontrasse delle carenze prima di adottare il Piano, ha il diritto-dovere di prendere gli opportuni provvedimenti.
Non avrebbe senso licenziare una proposta di Piano che va avanti a “tappe forzate” senza un legittimo consenso largo e popolare». Respinte ai mittenti, dunque, tutte le accuse, Buffone attacca, quindi, senza mezzi termini «Qualcuno – rimarca – troppo spesso ha spacciato la proposta PUC come un nuovo “Piano delle Meraviglie”, io credo che non dobbiamo ricorrere agli “effetti speciali”, ma lavorare per una proposta di Piano Urbanistico “giusto” conseguenza di un confronto ampio e democratico che raccolga principalmente gli interessi di pubblica utilità».
Filomena Carillo