L’arena di tufo che fu il Teatro Grande di Pompei ospiterà la grande lirica

teatro grande“Valorizzare i nostri beni culturali per incentivare il turismo ed il loro sviluppo”. Così il Ministro dei Beni e delle attività culturali Dario Franceschini ha esordito questa mattina alla conferenza di presentazione del ‘Pompei festival’, la manifestazione che avrà inizio il 18 settembre nell’antico Teatro Grande che riapre le porte alla lirica dopo diverso tempo. Alle 21 andrà in scena ‘La bohéme’ di Giacomo Puccini. Nel cast, tra gli altri, Vittorio Grigolo, Amalia Avilan e Maria Carfora.

Franceschini ha sottolinato come “le maggiori possibilità di crescita artistica si trovano proprio in Campania e nel meridione in generale. Bisogna porre l’accento su questo aspetto – sottolinea il ministro – ed eliminare alcuni cliché che attualmente allontanano i visitatori. In questo la stampa ricopre un ruolo fondamentale, soprattutto nel far capire come sia una sciocchezza il parere condiviso che spesso tutela e bellezza non possano marciare di pari passo”.

Il ministro ha evidenziato che “trovandoci in una situazione di spending review dobbiamo cercare di razionalizzare i costi e destinare le spese verso opere che siano veramente in grado di far accrescere il nostro patrimonio storico e culturale”.

Fin qui il comunicato del ministro che continua a parlare valorizzazione di sviluppo, di beni culturali e incentivi per il turismo. Il buon Franceschini continua a dimenticare che il “Nuovo” Teatro Grande di Pompei oggi è il monumento allo spreco di fondi pubblici, all’obbrobrio creato da irresponsabili gestori della cosa pubblica che con il gioco delle tre carte hanno fatto sparire, sotto i nostri occhi, i nostri soldi, sfregiando per sempre un bene dell’umanità.

Il “Nuovo” Teatro Grande di Pompei è tutt’ora oggetto di una inchiesta che speriamo non si tramuti in quelle sabbie mobili, tanto diffuse in Italia, che pian piano ricoprono le malefatte di piccoli funzionari, ma ancora prima dei piccoli uomini che attraverso i loro intrallazzi fecero lievitare i lavori sino a ben otto milioni di euro. Tutti sprecati, buttati, chissà dove, mentre il sito pompeiano si sbriciolava, e continua  a sbriciolarsi, sotto i loro occhi.

Franceschini abbia il coraggio di dire che il Teatro Grande fu sfregiato e proponga il ripristino dei luoghi come si fa per qualsiasi mostro edilizio degno solo di un paese senza cultura. L’arena da villaggio turistico nel frattempo ospiterà la “lirica” e tutti si riempiranno di nuovo la bocca riempiendo di fumo i mostri occhi.

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano
Condividi
PrecedenteMozzarella fai da te, ecco perché può essere definita “fresca”
SuccessivoBoscotrecase, Festa del Piennolo – X edizione
Il giornale “il Gazzettino vesuviano”, fondato nel 1971 da Pasquale Cirillo e attualmente diretto da Gennaro Cirillo, si interessa principalmente delle tematiche legate al territorio vesuviano e campano; dalla politica locale e regionale, a quella cultura che fonda le proprie radici nelle tradizioni ed è alla base delle tante associazioni e realtà che operano sul territorio.Siamo impegnati a garantire la massima qualità e la massima integrità nel nostro lavoro giornalistico. Ci impegniamo a mantenere alti standard etici e professionali, evitando qualsiasi conflitto di interesse che possa compromettere la nostra indipendenza e la nostra imparzialità.Il nostro obiettivo è quello di fornire ai nostri lettori notizie e informazioni affidabili su una vasta gamma di argomenti, dalle notizie di attualità ai reportage approfonditi, dalle recensioni ai commenti e alle opinioni. Siamo aperti a suggerimenti e proposte dai nostri lettori, e ci impegniamo a mantenere un dialogo aperto e costruttivo con la nostra community.