Via libera per Retecapri all’assegnazione dell’8 o 9 sul telecomando

retecapriGrande soddisfazione di ReteCapri per la tanto attesa decisione del Consiglio di Stato che RESPINGE al mittente i ricorsi presentati dall’AGCom, dal MISE-Com e da MTV Italia contro la sentenza del dicembre 2013 con cui i giudici di Palazzo Spada avevano annullato la delibera AGCom N. 237/13/CONS sul nuovo piano di numerazione dei canali, nella misura in cui aveva disposto “l’assegnazione dei numeri 8 e 9 del sistema LCN a canali nazionali generalisti ex analogici” peraltro assegnati a tv non generaliste (MTV e DeeJayTv), e avevano nominato un Commissario ad acta per predisporre un nuovo piano di numerazione.

L’attivita’ del Commissario ad acta, prudenzialmente sospesa dal Collegio in sede cautelare per la complessita’ della materia controversa”, scrive la terza sezione del Consiglio di Stato nelle motivazioni della sentenza, deve “riprendere il suo corso in riferimento alla valutazione, ora per allora, dell’assegnazione dei canali 7, 8 e 9 ai canali ex analogici generalisti. Ciò si traduce, come già ReteCapri rivendicava, a far traslocare MTV (n.8) e DeeJay TV (n.9) in un arco di numerazione dedicato alle tv tematiche o semigeneraliste native digitali, consentendo finalmente di far scalare al loro posto ReteCapri, alla quale era stato assegnato il successivo e ultimo numero (dopo il 9) dedicato alle nazionali generaliste ex analogiche (cioè il n. 20, poiché il range 10-19 era prevista per le tv locali).

ReteCapri tiene inoltre a precisare che, oltre al requisito basilare della tipologia di programmazione prevista per il primo range 1-9, cioè il carattere ‘GENERALISTA’, viene espressamente menzionato dal Consiglio di Stato anche il requisito della storicità (‘EX ANALOGICA’), vale a dire l’attività di emittente nazionale generalista prima del passaggio al digitale terrestre. Ebbene ReteCapri nasce come Tv nazionale nel lontano 1982, ancor prima di Canale5 –Fininvest–. L’emittente guidata da Costantino Federico aveva, infatti, iniziato già nel 1980 l’espansione del segnale sul territorio nazionale, testimoniato dall’acquisto della rete di Tele Capodistria e dall’aver vinto il primo processo nel 1981 per non aver osservato il divieto di collegamenti in diretta con ponti radio e il conseguente limite di trasmissioni in ambito locale regionale.

I ricorsi di AGCom, MISE e MTV respinti dal Consiglio di Stato hanno riaperto la guerra del telecomando con editori che vorrebbero ora accaparrarsi le posizioni in oggetto pur non avendone i requisiti. L’ultimo caso è quello di Discovery Italia  per le emittenti Real Time e Dmax che, secondo indiscrezioni, vorrebbe conquistare almeno una posizione, la n. 9 (oppure 8 se la 9 dovesse passare nel range delle prime tv locali). Ciò è impossibile essendo questi canali nativi digitali. Quanto a presunte trattative per acquisire la posizione N. 20, ReteCapri dichiara che i contatti intercorsi con Discovery non hanno alcun rango di trattativa per la cessione poiché non esiste alcuna intenzione di cedere la posizione LCN, anzi, l’emittente, sulla base della ripresa del lavoro delCommissario Ruggieri, è già in attesa di poter sbarcare, finalmente, sul n. 8 oppure sul n 9.

Continuano intanto gli investimenti di ReteCapri sia sulla rete che sul palinsesto, che si annuncia con grandi novità.

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