A Pompei la prima casa famiglia della comunità Papa Giovanni XXIII

«Dare una famiglia a chi non ce l’ha». Questa l’idea di don Oreste Benzi quando, il 3 luglio del 1973, dava vita, a Coriano (Rimini), alla prima casa famiglia della comunità Papa Giovanni XXIII.2472179

Martedì 23 dicembre, a poco più di quaranta anni da quel giorno, sarà inaugurata ufficialmente, a Pompei, una nuova casa famiglia della comunità fondata dal sacerdote riminese nel 1968. Prima del momento di festa, mons. Tommaso Caputo, Arcivescovo della città mariana, presiederà, alle 11.30, la santa messa nella cappella “Beato Bartolo Longo” del Santuario.

All’inaugurazione sarà presente anche Giovanni Paolo Ramonda, responsabile generale della comunità dal gennaio 2008 e primo successore di don Benzi.

La nuova struttura, sorta accanto al Santuario, è un altro tassello di quel mosaico di amore, accoglienza e condivisione che don Benzi ha seminato nel mondo. La comunità, infatti, vanta oltre 500 strutture di accoglienza nel mondo, ben 2200 membri, di cui 800 accolti. Nella città mariana la casa è presente già dal maggio scorso, gestita dai coniugi Salvatore e Raffaela Buonocore, chiamati da mons. Caputo nel mese dedicato a Maria, per affidare la loro missione alla Vergine del Rosario nel giorno in cui si recita la Supplica.

La nuova realtà di accoglienza è la seconda che nasce all’interno della struttura “Centro per il Bambino e la Famiglia Giovanni Paolo II”, sorto nelle ex case operaie, dove, sulle orme del fondatore di Pompei, altre opere di carità vanno ad arricchire quelle create dallo stesso Longo alla fine dell’800 e che, ancora oggi, accolgono minori provenienti da diverse situazioni di disagio economico e sociale.

In questi mesi, la casa ha accolto mamme con bambini e figli adolescenti, donne e ragazze in difficoltà e una nonnina di 90 anni. In famiglia sono 11 e, come nella vocazione specifica della comunità, vivono tutto in condivisione, perché, come ci spiegano Salvatore e Raffaela, in casa famiglia non solo si accoglie nel senso stretto del termine, ma si condivide la vita degli ultimi.

Sabato 20 dicembre, inoltre, tutti gli appartenenti alla comunità fondata da don Benzi saranno accolti in udienza privata da Papa Francesco, in aula Paolo VI.

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