Inchiesta “Terra Santa” sulla gestione del cimitero di Pompei: il Tribunale del Riesame dà ragione all’ex presidente del consiglio comunale Ciro Serrapica, inizialmente coinvolto nelle indagini di magistratura e forze dell’ordine.
Ecco di seguito la lettera alla cittadinanza di Serrapica.
Nella mia lunga esperienza politica non ho mai deviato da due principi: operare solo per l’interesse della comunità; condurmi secondo legalità, nella massima fiducia nella funzione e nell’operato della magistratura.
Oggi, benché nelle dolorose circostanze in cui mi sono venuto a trovare, mi vedo confermato in entrambi questi convincimenti.
Ero stato accusato di aver esercitato pressioni improprie per favorire un dipendente comunale in servizio presso il cimitero, a sua volta accusato di gravi reati. Ho subito per questo la misura degli arresti domiciliari, che ho vissuto con angoscia insieme alla mia famiglia, sentendola infondata e ingiustamente lesiva del mio onore. Il fatto ha trovato sproporzionata eco nei mezzi di comunicazione.
Ora il Tribunale del Riesame mi dà atto che l’ordine di servizio adottato dal competente dirigente su mia presunta pressione (in realtà, afferma il giudice, la mia richiesta neppure era risultata “persuasiva”) è stato del tutto conforme al “perseguimento di un interesse pubblico”. E che io mi ero “limitato a rappresentare…le lamentele dei cittadini per la gestione dei servizi cimiteriali da parte della Mirca sas” (riporto testualmente i passaggi dell’ordinanza che mi riguardano).
Ecco ciò che ho fatto: ho prospettato un’esigenza della collettività, nel più rigoroso ed esclusivo interesse pubblico.
Nelle stesse condizioni lo rifarei. E continuerei ad avere fiducia nella giustizia, come ho fatto e continuo a fare.
Ciro Serrapica
Già presidente del consiglio comunale di Pompei