Gragnano. I volontari ripuliscono la minidiscarica alle porte della città/FOTO

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Un’area devastata da rifiuti di ogni genere, un pugno nell’occhio per le persone in visita alla capitale europea dei maccheroni. Un danno all’immagine talmente palese che la prima domanda che occorre porsi è come sia stato possibile permettere che un tale mostro di monnezza crescesse sempre di più, e per tutto questo tempo. La risposta tuttavia è, quasi, scontata e prevedibile. Quella è una zona di confine, e come tutte le aree simili in Italia non si capisce mai chi sia davvero compente ad intervenire. E poi, direbbe il saggio di turno, gli amministratori non intervengono quando la competenza è netta, chiara, evidente figuriamoci se lo fanno quando la stessa è dubbia, indefinita, complicata. Anche stavolta, quindi, ci hanno pensato i volontari, coadiuvati dall’amministrazione che ha inviato un camioncino della nettezza urbana con dipendenti al seguito, un po’ come succede nei filmoni western americani quando la cavalleria interviene a dar manforte a battaglia pressoché vinta.

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I soggetti pagati per tenere le strade pulite sono sopraggiunti infatti quando c’era da raccogliere i cumuli di rifiuti, ormai pronti ed impacchettati. Ma va bene così, anche così, quel Leviatano di rifiuti è stato sconfitto, almeno per il momento, ovvio. In fondo è quello che conta davvero, risolvere i problemi, attivarsi, tirarsi su le maniche della camicia e sporcarsi le mani, nel senso più buono del termine. L’altra notizia positiva infatti è che i gragnanesi cominciano ad avere esempi di attivismo civile da seguire, forse è proprio questa la vera storia da raccontare in un contesto cittadino da sempre abituato ad una cronica, e dannosissima, narcolessia sociale. Dopo le giornate di pulizia alla Valle dei Mulini, che tra l’altro dovrebbero riprendere in primavera, stavolta a fare da esempio sono intervenuti due volontari: un gragnanese mezzo inglese ed un tedesco. Michele Barbato, gragnanese di origine ma vissuto per anni a Londra per lavoro e Wolf un ragazzone tedesco in visita al Belpaese. «Era da settimane che pensavo, ogni volta che transitavo per quella strada che non era possibile che le persone vedendo quella discarica fossero così indifferenti. Siamo cosi abituati a certe situazioni che poi diventano un fatto normale. Credo che sia un dovere di ogni singolo cittadino dare il suo piccolo contributo alla crescita del proprio paese, dobbiamo farlo per noi stessi e per il futuro dei nostri figli. Sono certo che a Gragnano c’è una società che ha bisogno di essere motivata e nutro molta speranza nei giovani, specialmente sull’esperienza fatta alla pulizia della Valle Dei Mulini. Chiedo all’attuale amministrazione comunale guidata dal sindaco Cimmino, di fare il possibile per rendere questa città un posto migliore e se anche la cittadinanza si impegna davvero, Gragnano più rinascere dal degrado. Spero che la prossima volta che si deciderà di fare qualcosa di simile ci saranno sempre più persone.

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Stiamo pensando a vari progetti che prevedano anche il coinvolgimento dei ragazzi delle scuole Elementari e Medie, l’obiettivo è riappropriarsi del territorio», ha dichiarato il signor Barbato che, insieme al signor Wolf, ha dato esempio concreto di quel senso di “interesse collettivo” che da sempre caratterizza le contrade d’Oltralpe e che servirebbe come l’ossigeno per una rinascita dell’intero sistema Italia. In fondo, se i gragnanesi “doc” non sono riusciti a risolvere i problemi ancestrali che hanno rovinato la bella Gragnano che fu, ben vengano gli esempi positivi da gragnanesi con accento molto british e poco doc, probabilmente, immuni dal morbo paralizzante della “gragnanesite” acuta.

Carmine Iovine

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