“Tra un manifesto e lo specchio”, arriva Albertazzi alla rassegna organizzata a Pomigliano

ALBERTAZZI (1)Per la rassegna “Tra un manifesto e lo specchio”, a cura dell’Assessorato alla cultura della vivace città di Pomigliano, nella saletta interna dello store Feltrinelli il grande maestro del teatro italiano Giorgio Albertazzi si è concesso al numeroso pubblico accorso.

Si è trattata sicuramente di un occasione rara giacchè l’attore ha permesso di conoscere il suo mondo, non solo teatrale ma comprensivo di tanti interessi dalla politica locale a quella internazionale. Il pubblico dunque, prima di vederlo esibire poche ore dopo ne “Il mercante di Venezia” nella stessa città sul palco del Teatro Gloria, ha apprezzato il suo mettersi a nudo lasciando le maschere al momento successivo. Proprio a questo punta la rassegna che ha già visto partecipe l’attore Glauco Mauri e che è proseguita, con la moderazione del giornalista de Il Mattino Daniele De Somma, con Albertazzi e vedrà il giorno 19 marzo l’altra grande stella Tato Russo.

La prima domanda posta ad Albertazzi è stata circa il rapporto personale con le opere di Shakespeare con cui il maestro ha ammesso di essersi confrontato fin dall’inizio del suo percorso teatrale e che oggi ripensandoci non potrebbe essere altrimenti. Per lui, infatti, resta il drammaturgo più importante al mondo che dà soddisfazione tanto ad un regista teatrale quanto ad un attore di interpretarlo. Non nasconde però una vena di polemica circa le capacità altrui di portarlo in scena spesso snaturandolo dei significati fondamentali per una proposta che definisce approssimativa.
Nello spettacolo che sta portando in scena, non a caso, ha scelto per sè non il ruolo del Mercante protagonista ma dell’ebreo Shylock trattando appunto il tema della diversità per esplorare quelle tematiche ancor più calde oggi. Ciò dimostra la vivacità di Shakespeare che egli paragona per importanza a Dante senza cui gli italiani non sarebbero quelli che sono oggi. Geni come loro nascono ogni tanto ma cambiano il mondo.

Circa i suoi successi al teatro non si pronuncia, ammette che non c’è nulla di definitivo nel mondo della drammaturgia,anzi riflette sul fatto che quando più i tempi sono difficili più la gente va a teatro, questo gli da modo di pensare ancor di più al ruolo cardine del drammaturgo nel creare opinione.

Albertazzi da conto suo non ha mai nascosto le sue opinioni , prendendo parte da giovane alla Repubblica di Salò di cui conferma la partecipazione come ad un vortice diffuso: quello del fascismo, cui non c’era quasi alternativa ai tempi. Ciò di cui invece va fiero è la presa di posizione attiva, anche al fianco di Pannella, delle battaglie sociali quali divorzio e aborto. Oggi non vede la vera democrazia poiché il partito viene prima del popolo, lo stesso popolo che ancora non ha libero accesso a tutte le bellezze culturali del suo paese, chiosa infatti che la vera mafia è la burocrazia.
L’intervista si chiude con un arrivederci al prossimo grande impegno che lo vedrà protagonista in televisione e alla domanda se vede ad oggi un suo erede il maestro risponde ancora un volta con grande sincerità e acutezza di pensiero: “Non vedo eredi sono io a cercare sempre di rinnovarmi!”. Per Albertazzi non bisogna mai pensare di aver raggiunto qualcosa ma bensì continuare il viaggio e considerare tutto come una tappa non la meta. In questo deve essere d’aiuto lo slancio più che la ragione, egli stesso ammette di non aver mai avuto sogni nel cassetto, ha sempre fatto ciò che desiderava. Oggi è impegnato nell’apertura di una scuola di teatro a Roma ma promette sarcasticamente che non insegnerà altro che la dissuasione teatrale.
Stella Porricelli

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano
Condividi
PrecedenteDiscarica nell’officina, la polizia denuncia meccanico abusivo
SuccessivoAl via i lavori di restyling per i locali comunali che ospiteranno la Sma Campania
Il giornale “il Gazzettino vesuviano”, fondato nel 1971 da Pasquale Cirillo e attualmente diretto da Gennaro Cirillo, si interessa principalmente delle tematiche legate al territorio vesuviano e campano; dalla politica locale e regionale, a quella cultura che fonda le proprie radici nelle tradizioni ed è alla base delle tante associazioni e realtà che operano sul territorio.Siamo impegnati a garantire la massima qualità e la massima integrità nel nostro lavoro giornalistico. Ci impegniamo a mantenere alti standard etici e professionali, evitando qualsiasi conflitto di interesse che possa compromettere la nostra indipendenza e la nostra imparzialità.Il nostro obiettivo è quello di fornire ai nostri lettori notizie e informazioni affidabili su una vasta gamma di argomenti, dalle notizie di attualità ai reportage approfonditi, dalle recensioni ai commenti e alle opinioni. Siamo aperti a suggerimenti e proposte dai nostri lettori, e ci impegniamo a mantenere un dialogo aperto e costruttivo con la nostra community.