Villa dei Misteri: l’ammonimento alla stampa e le domande mancate

villa dei misteriStamane, com’è noto, è stata riaperta Villa dei Misteri. Un evento, senza dubbio. Un evento importante. Un restauro che tuttavia non risolve le cose. Tanto ancora c’è da fare sul fronte della sicurezza del sito archeologico di Pompei, della sorveglianza, per non parlare delle altre domus, ugualmente importanti che attendono restauri e manutenzione.

Abbiamo dedicato alla giornata di oggi, come Gazzettino Vesuviano, lo spazio che essa meritava. Non solo perché agiamo e interagiamo nella realtà pompeiana da decenni, ma, ci sia consentito, Pompei la sentiamo anche un po’ nostra. Per questo motivo, a differenza di quello che potrebbero pensare altre testate o emittenti di respiro nazionale, certe cose capitate stamattina ci hanno infastidito. Si potrebbe partire, per esempio, dal richiamo a inizio della conferenza stampa fatto dal ministro Franceschini alla stampa, rea secondo il ministro di segnalare con troppa vigoria le cose negative e con mancanza di entusiasmo i punti positivi. Questo discorso, che alla stampa viene fatto spesso, onestamente è a dir poco sconcertante. La crisi di Pompei, i crolli, i furti, lo sbriciolamento delle strutture è colpa della stampa? O secondo qualcuno certe cose non andrebbero dette?

Riguardo le cose buone noi, come Gazzettino Vesuviano, ci siamo sempre distinti come organo obiettivo, che dice le cose. E non le manda a dire, o le ammanta, come gradirebbero taluni.

Tuttavia non è solo questo che non è andato, oggi. L’organizzazione, per esempio, che ancora una volta non è stata impeccabile. Con tanti colleghi inscatolati come sardine, in un’inutile ed evitabile ressa all’ingresso di Villa dei Misteri. In occasioni del genere, e non ci sembra di chiedere tanto tanto, ognuno dovrebbe essere messo nelle condizioni migliori di poter svolgere il proprio lavoro. Ma questo, evidentemente, appare un dettaglio.

Vorremmo capire, visto che non abbiamo avuto modo di farlo, qual è stato il criterio di conduzione della conferenza stampa. Capiamo che certe testate nazionali o internazionali abbiano la precedenza nelle domande. Ma non capiamo per quale ragione a noi del Gazzettino Vesuviano e a colleghi di altre testate locali non è mai materialmente arrivato il microfono per poter indirizzare domande al ministro Franceschini o al Soprintendente Osanna. Non lo capiamo. Ma al tempo stesso non pensiamo né a malafede o ad altro. Pensiamo solo ad un altro difetto organizzativo.

Anche perché al ministro Franceschini e al Soprintendente Osanna avremmo voluto chiedere tante cose.

A loro avremmo voluto chiedere al ministro, dato che a lungo hanno parlato  di riavvicinare il pubblico al patrimonio culturale del paese, cosa ne pensassero della disposizione di aumentare il biglietto d’ingresso agli Scavi da 11 a 13 euro; avremmo voluto chiedere se questa misura, secondo loro, era un modo per avvicinare le famiglie o invece una maniera per allontanarli.

Questo avremmo voluto chiedere, ma non ci siamo riusciti.

Crediamo, e lo diciamo a gran voce, che ci voglia rispetto. Lo stesso rispetto che a più riprese si chiede alla stampa nel riportare con esattezza le informazioni. Oggi per noi de “Il Gazzettino Vesuviano” questo rispetto non c’è stato. Ma in fondo non è un problema perché noi ci saremo, sempre. E faremo quello che ogni giornale serio dovrebbe fare: vigilare e informare i propri lettori.

Angelo Mascolo  

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