Torre del Greco: conferenza sulla tutela dell’ambiente

OLYMPUS DIGITAL CAMERAChi percorre il litorale vesuviano scorge, a Torre del Greco, un incantevole panorama, dove poter ammirare, in un suggestivo colpo d’occhio, l’isola di Capri, la penisola sorrentina, Napoli, Procida e l’imperioso Vesuvio.
Questa è l’immagine di una cartolina patinata, opacizzata, però, nel tempo, dall’incuria e dall’indifferenza. Le bellezze paesaggistiche restano ben visibili sotto gli occhi di tutti. Ciò che manca, sul lungomare torrese, è, però, il controllo delle spiagge, che d’inverno diventano una pattumiera a cielo aperto. Affacciandosi dalla balaustra che costeggia il mare, inoltre, spesso si nota una scogliera che ingurgita non solo prodotti provenienti dalle correnti marini, ma anche dalla mano dell’uomo. Cosa dire dei marciapiedi? Sono talvolta una vera gimkana per i pedoni, attenti a fare lo slalom tra le deiezioni canine.
La città del corallo, dei fiori e del mare non ha sempre dato la giusta rilevanza alle risorse paesaggistiche, con le regole del buon senso e il dovuto rispetto per l’ambiente. La coscienza ecologista, da pochi anni, sta assumendo connotazioni pregnanti di significato, che si traducono, talvolta, nell’attuazione di nuove sfide e stimolanti iniziative che sono state affrontate, insieme alle criticità territoriali, dall’onorevole e avvocato Luciano Schifone e dall’Assessore all’ambiente del Comune di Torre del Greco, Salvatore Quirino, durante la conferenza dello scorso 22 maggio, all’Hotel Holidays della Città Leopardiana, intitolata: “La tutela dell’ambiente per uno sviluppo sostenibile: per una road mappa regionale dell’area torrese, tra zona rossa, risorsa mare e sviluppo urbanistico del territorio”, organizzata dall’Associazione di volontariato G.A.Z.I. (Guardie Ambientali Zoofile Italiane) di Francesco Lavela e moderata dalla giornalista Maria Consiglia Izzo (nella foto con Luciano Schifone, Francesco Lavela e Salvatore Quirino).
I temi della discussione riguardano soprattutto la disordinata conurbazione di Torre del Greco (problema comune ad altre città costruite all’ombra del Vesuvio), su cui gravano, tra l’altro, l’inquinamento marino, l’erosione della linea costiera, l’annosa questione rifiuti non ancora del tutto risolta, e quella legata ai trasporti ferroviari che viaggiano su binari a scartamento ridotto.
In particolar modo, i relatori hanno posto l’attenzione sui piani di lavoro che riguarderanno la salvaguardia del demanio marittimo, la riorganizzazione del territorio torrese che, essendo inglobato nella Zona Rossa, prevede, oltre al consolidamento delle vie di fuga, anche l’aggiornamento e le conseguenti simulazioni del Piano nazionale di emergenza per l’area vesuviana, e, infine, la realizzazione di un adeguamento sismico degli edifici fatiscenti.
Salvatore Quirino ha evidenziato, nel suo intervento, la rilevanza fondamentale che occupano i progetti della linea di costa per l’attuale amministrazione comunale guidata da Ciro Borriello e, ha inoltre aggiunto, che il turismo è una leva indispensabile, in quanto fonte di occupazione, reddito, innovazione, così come il piano di zonizzazione acustica del territorio permetterà di avere prospettive di crescita più favorevoli. (Il P.C.C.A. comunemente chiamato “zonizzazione acustica” – abbreviato in Z.A.C. Zonizzazione Acustica Comunale – è un atto tecnico con il quale l’organo politico del Comune, non solo fissa gli obiettivi di uno sviluppo sostenibile del territorio e i limiti per le sorgenti sonore esistenti, ma pianifica anche i traguardi ambientali di un’area, a cui devono adeguarsi gli strumenti urbanistici comunali: piano regolatore generale, piano urbano del traffico e piano strutturale. N.d.A.).

Luciano Schifone, Presidente del Tavolo Regionale del Partenariato Economico e Sociale, ha introdotto il suo discorso sottolineando dapprima il ruolo fondamentale dell’associazionismo che talvolta riveste anche un carattere suppletivo o sostitutivo degli enti pubblici, poi, ha brevemente esposto alcuni progetti che la Regione Campania si sta impegnando a realizzare e ha ricordato l’alacre lavoro di riqualificazione di diversi paesi campani.
Il nuovo volto delle città, a parere di chi scrive, non può prescindere dalla ricostruzione del tessuto sociale, sulla base di una progettualità educativa, capace di rimuovere le barriere dei pregiudizi, i personalismi, i cliché mentali, quei ragionamenti prefissati che non creano condizioni di crescita economica e soprattutto collettiva.

Le offerte turistiche del XXI secolo devono necessariamente essere al passo coi tempi. Ciò vuol dire che potrebbero essere individuate le strategie per una seria e continuativa promozione e valorizzazione del territorio, in primo luogo, nei suo aspetti naturalistici, attraverso esempi concreti, così da diffondere, nell’opinione pubblica, una coscienza ambientale, tesa a salvaguardare le risorse naturali, patrimonio di inestimabile valore.
Tali strategie potrebbero essere sostenute da moderne tecniche di marketing territoriale, dalla formazione di network di imprese, da un costante sviluppo sostenibile e da un radicale e profondo mutamento socio-culturale, che inizia con il rispetto per la propria identità geografica e per l’ambiente circostante.
La rinascita di una città, quindi, non prevede soltanto un restyling decorativo, un asse viario efficiente, infrastrutture e servizi per i cittadini, pulizia delle strade e del sistema fognario, controlli adeguati per ridurre il rischio di frane e alluvioni, o la messa in sicurezza degli immobili scolastici e degli edifici pericolanti in genere. Queste sono condizioni di partenza per un paese del nuovo millennio che guarda alla sostenibilità ambientale.
Occorre soprattutto la nascita di un rinnovato capitale culturale, artistico e naturale del paese. In pratica, lo sforzo collettivo è di creare un nuovo paradigma economico e dell’ambiente, capace di costruire una mentalità imprenditoriale seria, responsabile, fattiva e costruttiva, attraverso progetti di ampio respiro, così da cancellare, con slancio e vigore, la chiusura mentale, figlia dell’individualismo e dell’egoismo, a favore di una condizione politica virtuosa, che premia il lavoro competente al servizio del bene comune.
Una città può essere messa in mostra in mille modi. Ad esempio, con una efficace azione di programmazione culturale annuale, comprendente le offerte formative che rivedono alcuni aspetti sostanziali dell’accoglienza turistica, creando, nel contempo, le condizioni per maturare la consapevolezza di saper diffondere e difendere beni di pregevole valore, quali: il Vesuvio, l’arte, l’architettura, la natura, l’artigianato, la gastronomia, la storia, l’antiquariato, la lavorazione di coralli e cammei, le imprese armatoriali, il comparto florovivaistico.
In questo modo, emergerebbe, ancor più, l’estro creativo, in continua evoluzione, di chi vive tra il Vesuvio e il mare, tra la terribilità contrapposta al bello, il bello alla terribilità.
Ai posteri il giudizio delle scelte politiche di oggi.

Rossella Saluzzo

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