Disegnato su un muro a confine tra Bagnoli e Agnano di fronte ad un’arteria di intenso traffico e a ridosso dalla vecchia base Nato questo murales ben visibile a pedoni e veicoli testimonia da tempo la scarsa per non dire inesistente fiducia dei giovani per le istituzioni statali. Ormai le contestazioni a leggi e manovre del governo negli istituti scolastici superiori della zona sono all’ordine del giorno e il malcontento tra gli studenti cresce esponenzialmente.
Niente lavoro,nessuno spiraglio accademico (se non ad appannaggio di pochi eletti) niente speranza in un avvenire migliore. Per chi vive Napoli contestare tali affermazioni equivale non solo a mentire spudoratamente ma soprattutto ad offendere l’intelligenza di chi a tutti i costi vorrebbe mutare questo avvilente scenario. Alla vigilia delle ormai prossime amministrative locali in città si assisterà ancora una volta all’andirivieni di “guru”, di santoni politici in letargo da un quinquennio disposti a promettere posti faraonici e riqualificazioni da Svizzera pur di assicurarsi la rielezione.
Passando per Bagnoli si respira la rabbia di chi ha perso nel tempo ogni diritto, di chi ha pagato con il cancro sulla propria pelle politiche industriali scellerate e corruzione di chi avrebbe dovuto vigilare, essendo istituzionalmente preposto a farlo, e non l’ha fatto. Drammatico storico ritornello : fin che la barca va lasciala andare. Compari, comparielli e adepti ovunque : nei concorsi, nelle selezioni, nell’associazionismo sempre la stessa storia chi ha più santi in paradiso “può” e chi non ne ha” non può”. Più semplice di così si muore. Ci si augura che un giorno la coscienza dei napoletani si svegli sul serio e non si arresti alla sistemazione lavorativa dei rispettivi figli o parenti. Basta con l’assurdo motto “risolto il mio problema periscano tutti”: possano i giovani napoletani non leggere più sui muri “ Voglio rubare senza essere arrestato , voglio lavorare per lo Stato”.
Alfonso Maria Liguori