La camorra sfrutta gli extracomunitari: “Per lavorare qui devi pagare certe persone”

Estarcomunitari in cerca di lavoro ad AgnaoL’ombra della camorra dietro gli extracomunitari che la mattina di buon ora attendono nei pressi dell’ippodromo di Agnano “lavoro manuale giornaliero”. Ci siamo recati sul posto all’alba e siamo riusciti ad intervistare Omar, un nord africano in Italia da anni e senza regolare permesso di soggiorno.

Viso scarno, sguardo sfiduciato Omar, dopo aver ricevuto ampie garanzie sull’anonimato dell’intervista ci ha raccontato: “Per lavorare qui devi pagare certe persone. Ci smistano a monte: sono cittadini dell’est europeo  che hanno contatti con persone del posto e che a seconda della necessità ci utilizzano. Chi non appartiene al “sistema”ha poche opportunità di trovare lavoro per così dire “permanente”. Ci danno poco e spesso siamo chiamati a svolgere mansioni che gli italiani rifiutano.  A volte capita che qualcuno, lavorando in campagna o nei cantieri, si faccia  male…  e  allora inizia un’altra odissea”.

Qui si interrompe il racconto del giovane nord africano. Una condizione indegna di essere umani, uno stato di pseudo schiavitù che andrebbe bloccato alla fonte. Indigna l’idea che napoletani possano lucrare sulla disperazione di queste povere persone ma ancor di più che si consenta ad extracomunitari malavitosi di spadroneggiare nei confronti di poveri immigrati.

Non intendiamo scoprire l’acqua calda, ne fare scoop cinici: solo lascia quanto meno perplessi il fatto che la zona sia continuamente battuta dalle forze dell’ordine evidentemente talmente prese da altre faccende da non  intercettare e porre a  storie di mafioso caporalato come questa.  Prima di andar via  Omar ci lancia uno sguardo triste e dice: “Non abbiamo ricevuto aiuto da nessuno. Spesso anche le associazioni che tanto dicono di fare dopo una breve comparsa scompaiono nel nulla. Non chiediamo altro che  essere trattati da esseri  umani : nulla di più”.

Evidentemente anche questa sacro santa richiesta ai giorni nostri diviene “assurda pretesa”. Certo, per chi è credente, che un domani si avrà veramente tanto, ma tanto di cui dare conto.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.