Castellammare: rifiuti e manutenzione, appalti in stallo

Palazzo FarneseAppalto per la raccolta dei rifiuti a Castellammare: ancora un rinvio per la seduta di gara deciso dalla Stazione Unica Appaltante. A comunicarlo è stato il Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche per la Campania, il Molise, la Puglia e la Basilicata. La seduta era prevista per ieri ma è stata rinviata a data da destinare. Le cause sono da ricondurre a generici “motivi istituzionali”.

Stessa situazione di stallo anche per il progetto per la gestione integrata del patrimonio urbano (Gipu), approvato con una determina dirigenziale il 2 ottobre e i cui atti non sono ancora stati inviati alla Sua. La gara d’appalto include anche una clausola sociale per l’impiego di lavoratori svantaggiati e proprio per questo ieri mattina un gruppo di operai ex Avis ha protestato occupando per alcune ore l’ufficio di Lea Quintavalle, il dirigente che materialmente dovrebbe inviare gli atti alla Stazione.

Partiamo dalla questione dei rifiuti. Secondo indiscrezioni la gara (cinque anni e prorogabile per altri due) sarebbe stata rinviata per il ricorso presentato dalla ditta “Ego Eco srl”, attuale gestore del servizio, proprio contro il bando elaborato dal Comune di Castellammare. Sul ricorso a breve dovrebbe pronunciarsi il Consiglio di Stato. Ego Eco si sta occupando della raccolta da circa due anni, ovvero dalla data del fallimento della partecipata “Castellammare di Stabia Multiservizi spa”. La ditta con sede a Cassino ha continuato a gestire la raccolta rifiuti attraverso proroghe fino a gennaio 2015 quando ha vinto un altro bando. Dopo pochi mesi il Comune ha revocato l’appalto ad Ego Eco che, secondo l’Ente, ha presentato documentazione irregolare al momento della gara.

Ego Eco ha fatto ricorso ma il Comune ha effettuato il pagamento mensile dei canoni a singhiozzo (ciò ha provocato ritardi nella raccolta, proteste dei lavoratori, una nuova drammatica emergenza rifiuti) mentre si accingeva a preparare un nuovo bando. Già il primo bando vinto da Ego Eco aveva il carattere della “temporaneità” in attesa, appunto, della predisposizione della gara per cinque anni la cui predisposizione è avvenuta con oltre un anno di ritardo rispetto alla tabella di marcia. Non resta che attendere a questo punto la decisione del Consiglio di Stato sul ricorso o comunque su eventuali provvedimenti del commissario prefettizio Claudio Vaccaro.

Il progetto Gipu, invece, era stato presentato con toni trionfalistici dall’amministrazione comunale di Nicola Cuomo, ma ad oggi gli atti per la scelta del gestore del nuovo pianto della manutenzione non sono stati inviati alla Sua. Nel contratto che verrà stipulato è richiesto l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate e fasce deboli del mercato del lavoro. “Abbiamo chiesto più volte spiegazioni – ha detto Luca Ruocco, lavoratore ex Avis – ma le risposte sono sempre state evasive. Certo, non è detto che con la scelta del gestore torneremo tutti al lavoro, ma con questi ritardi perdiamo completamente l’occasione.

A dicembre scadrà la mobilità”. Dopo alcune ore di sit-in pacifico a Palazzo Farnese, agli operai è stato comunicato che giovedì prossimo incontreranno il subcommissario prefettizio Roberto Esposito per fare il punto della situazione. L’emergenza lavoro in città tocca anche lo stabilimento Fincantieri dove ieri mattina si è svolto un confronto interno in vista della preparazione alla costruzione delle navi militari nel 2016. Al centro della discussione il rinnovo del contratto, bloccato in azienda: l’obiettivo è “rimuovere gli ostacoli che frenano la piena funzionalità del cantiere e consentire a Fincantieri di assegnare a Stabia commesse adeguate a saturare l’impianto, garantendo sviluppo e occupazione”.

Francesco Ferrigno

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