Vincenzo De Luca passa subito al contrattacco in una conferenza stampa dopo la notizia di ieri sera che è iscritto nel registro degli indagati insieme ad altre sei persone per concussione in relazione alla vicenda della sua sospensione da governatore per l’applicazione della legge Severino, sospesa per l’accoglimento di un suo ricorso.
“Sostengo pienamente l’azione della magistratura e la invito ad andare avanti”, ha detto De Luca. “Io sono parte lesa in questa vicenda, io e l’istituzione che rappresento. Nono sono a conoscenza di nulla”. “Da Napoli – ha aggiunto – lanciamo la sfida della trasparenza, della correttezza e del rigore amministrativo. Noi e il partito in cui milito siamo protagonisti di questa sfida e non arretreremo di un passo”.
Sono sette gli indagati della procura di Roma nell’inchiesta che coinvolge Vincenzo De Luca. Con il governatore sono iscritti tra gli altri con l’accusa di concussione per induzione, il giudice Anna Scognamiglio e l’ex capo segreteria di De Luca, Carmelo Mastursi. Tutti, tranne De Luca, sono stati perquisiti il 19 ottobre. Il Csm interverrà sul giudice indagato che sostiene di non conoscere il governatore.
Secondo i pm De Luca sarebbe stato minacciato, da alcuni indagati nella vicenda, di una decisione del tribunale civile di Napoli a lui sfavorevole se non avesse provveduto, è stato scritto nel capo di imputazione, ad una nomina nella sanità campana. E’ su questo filone che verte l’inchiesta della procura di Roma.
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