Magica serata con Gianni Lamagna interpretare della napoletanità

Gianni_lamagnaHo visto William Shakespeare, camminare per la Sanità, per San Gregorio Armeno, ho visto la corte del Re, ma non quella di Westminster, bensì quella degli Aragonesi, degli Angioini, dei Borboni, ho visto Napoli, capitale di un Regno e fiera della sua identità.

No, non sono in preda ai raptus psichici, ho ascoltato con emozione, un concerto.

Basilica di San Paolo Maggiore in Napoli, scenografia più bella non poteva esserci. Aspettare che venisse da Roma l’Ambasciatore Britannico, il Console di Francia ed il Sindaco De Magistris, con l’assessore Daniele e poi in una folla pazzesca che oltre agli 800 posti, donava solo posti in piedi… è straordinario.

E poi, beh poi è salito lui sul palco Gianni Lamagna, un vero mito di Napoli, ha portato mille e mille colori, trasportando Shakespeare a Napoli, nella lingua partenopea.

Non si può dare un peso alle emozioni, ma il maestro me ne ha regalate tante. La sua voce sembrava un’onda d’ambra che scivolava su un mare di velluto, le sue vibrazioni erano balsamo per chi lo ascoltava. Era la vera Napoli che ho sempre sognato, la Napoli che, fiera di sè, canta con la voce di Gianni, non neomelodico, non semplice lettore di musica per pochi addetti, non tutto questo, ma vero ed unico artefice di un modo di interpretare la napoletanità. Sì, perchè lui, canta col cuore ed è un cuore innamorato della sua Napoli. Grazie Maestro.

Ernesto Limito

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano