Nola, ai domiciliari, per tentato omicidio, i tre che ridussero in fin di vita Clochard

polizia_arrestoStamani i poliziotti del Commissariato di PS Nola hanno sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari: Salvatore Di Bella, 19enne nolano, già sottoposto all’obbligo di dimora ed all’obbligo di presentazione alla P.G.; Domenico Ferrara, 18enne nolano, già sottoposto all’obbligo di dimora ed all’obbligo di presentazione alla P.G.; Antonio Pollicino 19enne nolano.

La Polizia ha operato in esecuzione del provvedimento del Tribunale di Napoli – Sez.12^ Riesame – con il quale si prende atto della Sentenza della Corte di Cassazione che rigettando il ricorso presentato dai tre, disponeva a loro carico la più grave misura cautelare, modificando anche il capo di imputazione in  lesioni gravissime e tentato omicidio.

Lo scorso mese di Marzo, un branco composto da 7 giovani, tra cui i tre maggiorenni, aggrediva proditoriamente Vaclav BRIZA , detto “Sasha”, cittadino straniero senza fissa dimora, mentre dormiva in una casamatta abbandonata delle ferrovie dello Stato con il suo cagnolino; i 7 giovani lo ridussero in fin di vita.  L’episodio di violenza suscitava grave preoccupazione e sdegno nella cittadinanza per la crudeltà dimostrata dal branco, accanitosi su un inerme straniero senza alcuna colpa.

Le serrate indagini svolte dai poliziotti del commissariato di PS Nola  portarono in breve all’identificazione ed all’arresto dei responsabili che avevano agito per motivi del tutto abietti e futili.  Nella circostanza il Gip del Tribunale di Nola applicava ai maggiorenni la misura dell’obbligo di dimora in Nola e dell’obbligo di presentazione alla P.G. Avverso tale provvedimento la Procura presentava ricorso al Tribunale del Riesame, che, accogliendo l’istanza, disponeva gli arresti domiciliari. Contro tale aggravamento i tre presentavano ricorso in Cassazione che, ha modificato “in peius” il  capo d’imputazione, riconoscendo oltre alle lesioni gravissime anche il tentato omicidio, rigettava il ricorso e disponendo definitivamente gli arresti domiciliari.

Trova così pieno accoglimento la tesi portata avanti dalla Procura della Repubblica di Nola, e viene dato maggiore peso alle indagini svolte dai poliziotti, con il riconoscimento della gravità della condotta tenuta dai tre maggiorenni, e l’adozione di una più adeguata misura cautelare per gli stessi.

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