Meetup Cinque Stelle di Torre Annunziata: “La legalità prima di ogni cosa”

rampa nunziante torre annunziataQuesto dogma, che il Meetup Cinque Stelle di Torre Annunziata vuole porre alla base costitutiva di ogni buona società, piccola o grande che sia, andrebbe letto nell’ottica di quel rinomato “principio di non contraddizione”, eredità di quel pensiero che dalla Grecia aristotelica giunge fino alla contemporaneità.

Ciò significa che qualsiasi attributo contrario a quanto affermato, vale a dire che la legalità soprassieda a qualsivoglia organizzazione sociale degna di questo nome, dovrebbe essere regola ferrea se posto a cospetto di tale irrevocabile affermazione: non può esistere dunque una società alla cui base non sia vigente il dogma della legalità. Ciò premesso, uno sguardo su via Gino Alfani il giorno della vigilia di Capodanno basta a contraddire una buona parte di questa affermazione. Va subito precisato che quanti di noi facenti parti del Meetup Cinque Stelle Torre Annunziata non intendiamo affatto condannare l’unico esempio di convivialità diffusa, di divertimento, di distrazione sociale, che si mette in scena in queste giornate di festeggiamenti natalizi.

Ad essere oggetto della nostra polemica è la degenerazione che spesso ha accompagnato tali festeggiamenti, il disagio provocato a quanti risiedono a Via Gino Alfani, gli episodi di violenza verbale e purtroppo non solo verbale, e non da ultimo l’interferenza provocata al traffico ferroviario a causa dei fuochi di artificio fatti esplodere sui binari adiacenti la rampa Nunziante.

Tutti hanno diritto a divertirsi, a poter godere tranquillamente del servizio messo a disposizione dagli esercizi pubblici della città, che ben si sono spesi per assicurare musica e aperitivi per l’intera giornata delle due vigilie natalizie. In una città come Torre Annunziata, dove le alternative per i giovani scarseggiano, sarebbe dunque una condanna all’isolamento se in città non ci fossero simili luoghi di ritrovo, per chi abita in città e per quanti ne fanno rientro in tali occasioni. Forse però, per garantire che tutti possano divertirsi, per tutelare quanti non vogliono essere coinvolti nella degenerazione che ormai è prassi negli ultimi anni, sarebbe il caso che il Comune predisponesse un adeguato servizio di controllo da parte delle Forze dell’Ordine, che non limiti di certo la possibilità di brindare e fare festa, ma che stia attenta esclusivamente ad evitare che Via Gino Alfani non diventi la “terra di nessuno”.

Non si tratta di prendere misure proibizioniste, tantomeno di limitazione sociale sotto il controllo della Polizia, provvedimenti che di certo risulterebbero invisi ad una buona fetta della popolazione giovanile di questa città, bensì di dimostrare all’intera cittadinanza che la sicurezza, e come tale la percezione della sicurezza, sono una garanzia imprescindibile per una comunità legalmente governata.

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