Napoli, la provocazione del parroco di Forcella: “Qui funziona la camorra”

Forcella, don Angelo Berselli.previewDe Magistris e le ambasce partenopee : la commedia continua. Solo oggi i mass media mettono in risalto l’emergenza Piazza Garibaldi trasformata nei corridoi laterali in orinatoio a cielo aperto, bisca clandestina , rifugio per extracomunitari irregolari e prostitute .

In piena campagna elettorale il sindaco di Napoli si ricorda delle oscenità della capitale del mediterraneo, delle inefficienze che condannano da troppo tempo un territorio in cui va avanti solo chi appartiene o conosce. Camorra, massoneria, mala politica, imprenditoria collusa : queste le metastasi del cancro che aggressivo divora Napoli dall’interno annientando le speranze dei giovani che ancora credono di poter vivere e investire in questi luoghi. Centro storico teatro di agguati mortali di camorra a qualsiasi ora del giorno, micro criminalità scatenata e assenza delle istituzioni mettono a dura prova la resistenza degli onesti contribuenti napoletani .

Don Angelo Berselli, parroco di Forcella, provocatoriamente aveva sottolineato la maggiore efficienza della camorra rispetto allo Stato. “ Qui la camorra è l’unica cosa che funziona” :questo l’amaro sfogo del sacerdote a sottolineare la latitanza delle istituzioni e dei servizi sociali , questo il grido di allarme lanciato da chi si confronta quotidianamente con la violenza del crimine organizzato che affonda le proprie radici nella povertà e nella disperazione delle fasce più a rischio della comunità.

Sarebbe veramente giunto il momento di mettere da parte la retorica sterile, le finte liti mediatiche studiate ad arte per aumentare l’audience di gradimento in periodo elettorale anteponendo una volta tanto il benessere della città all’interesse personale di pseudo politici e amministratori. Sperano i napoletani attendendo la fine di una nottata che sembra tristemente non voler lasciare posto alla tanto sospirata “alba”.

                                                                                                                                                                                                                                 Alfonso Maria Liguori

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Alfonso Maria Liguori
Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.