Buon compleanno, Massimo Troisi

massimo_troisi_20_anni_anniversario_01_massimo_troisi_kika“Il comico dei sentimenti”, “il Pulcinella senza maschera” o “il mito di Napoli” sono solo alcuni modi per ricordare Massimo Troisi. Scomparso nel 1994, l’attore avrebbe compiuto oggi  63 anni.

Nato a San Giorgio a Cremano, è stato uno dei maggiori esponenti della nuova comicità italiana; attore, sceneggiatore nonché regista, Troisi interpretava i suoi personaggi con mimica, espressione della voce, gestualità tali da essere paragonato all’americano Woody Allen. Ha fatto ridere, commuovere, riflettere tutta l’Italia e che continua, dopo oltre 20 anni dalla sua scomparsa, a essere riproposto in tv, certi che una grossa fetta di telespettatori non si dichiarerà mai stanca delle sue interpretazioni.

“Scusate il ritardo”, “Ricomincio da tre”, “Il postino”,  sono solo alcuni dei titoli che lo hanno reso famoso.

A 63 anni dalla nascita, per celebrare il compleanno dell’artista, la sua San Giorgio a Cremano lo ricorda con un’iniziativa speciale. L’Amministrazione guidata da Giorgio Zinno e l’associazione “A Casa di Massimo Troisi”, daranno vita a una festa aperta alla cittadinanza. L’evento gratuito si svolgerà nella Fonderia Righetti, all’interno di Villa Bruno, dove a sede l’associazione presieduta dal fratello Luigi. In tale occasione, si esibiranno diversi giovani artisti che proprio nell’associazione hanno trovato l’input per cominciare la loro carriera artistica. Ricordiamo che l’associazione è nata proprio come fucina di nuovi e giovani talenti. Recentemente, in ricordo dell’artista, sono state inaugurate a Napoli le Scale di Massimo Troisi, omaggio alla indimenticabile scena del film “Scusate il ritardo”, girata con Lello Arena sulle Scalette del quartiere Chiaia.

Capace di sovvertire le scene e far passare dall’attimo di malinconia alla risata genuina, Massimo Troisi è nato nel teatro, in collaborazione con Lello Arena, gli fu riconosciuto un immediato successo per la capacità di arrivare dritto alle persone, senza fronzoli e sovrastrutture; ha potuto portare sul grande schermo la nuova figura dell’antieroe, un personaggio riflessivo, autoironico, timido, dialettale, sentimentale e comico allo stesso tempo.

È forse per questo che continua a mietere fan, sostenitori e seguaci. Tanti di noi si riscoprono e si vedono nei personaggi  che Troisi ci ha presentato.  La sua maniera di “essere napoletano” non c’entra nulla con una appartenenza al tacco dell’Italia piuttosto che alla parte alta, quella benestante e bacchettona; nessun coro, slogan discriminatorio accompagna e ha accompagnato tutto ciò che ha saputo darci. Plausi e consensi gli sono arrivati sempre, senza alcun appiglio a una qualche solidarietà territoriale.

Essere amati a suo tempo e dopo quel tempo da tanti, e ancora, è l’esempio lampante che l’immortalità esiste.

“Sono nato in una casa con 17 persone. Ecco perché ho questo senso della comunità assai spiccato. Ecco perché quando ci sono meno di 15 persone mi colgono violenti attacchi di solitudine”

 

Anna Di Nola

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