Napoli, settimo appuntamento di “Mondo Donna” alla clinica Mediterraneo

23 MARZO 2016Grazie alle più avanzate ricerche, con un semplice esame è possibile prevedere il rischio di ammalarsi di alcune delle più temute malattie: cancro, malattie cardiovascolari, malattie neurodegenerative.

Nel 2001, in particolare, si festeggiava il sequenziamento del genoma umano e cioè il procedimento che consente di decifrare la sequenza delle basi in un determinato segmento di DNA. Oggi, dopo oltre 15 anni di ricerca, le applicazioni pratiche che ne sono derivate sono incredibili.

Kit per la mappatura “fai da te”, mastectomie preventive, asportazioni di ovaie e Tube di Falloppio sono sempre più diffusi per scongiurare possibili tumori a causa di una mutazione genetica. Ma cosa bisogna sapere prima di agire? Siamo di fronte ad un nuovo metodo di indagine e prevenzione? Quali tumori è possibile prevenire con i test genetici? Quanto sono attendibili? In quali strutture eseguirli?

Se ne discuterà mercoledì 23 marzo alle ore 17 alla Clinica Mediterranea di Napoli nel corso dell’incontro “I falsi MITI sui test genetici e tumori: il punto sulla ricerca a 15 anni dalla scoperta della sequenza del genoma umano”. Si tratta del settimo appuntamento di ‘Mondo Donna’, la rassegna ideata e promossa dall’Amministratore Delegato Celeste Condorelli e dedicata ai “falsi miti” legati ai grandi temi dell’universo femminile e della salute della famiglia in generale.

Interverranno: Stefania Boccia, Professore associato di Igiene e Medicina preventiva e Responsabile della Sezione di Igiene presso l’Istituto di Sanità Pubblica della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (UCSC) di Roma Francesco De Falco, Responsabile Servizio di Psiconcologia – Fondazione Pascale -Napoli Ruggero De Maria, Direttore Scientifico dell’Istituto Nazionale Tumori “Regina Elena” e Presidente di “Alleanza Contro il Cancro” Nicola Normanno, Cell Biology and Biotherapy Unit Int-Fondazione Pascale.

Modera i lavori Francesco Salvatore, Professore di Biochimica clinica e biologia molecolare clinica dell’Università di Napoli Federico II e Presidente e Coordinatore scientifico di “CEINGE – Biotecnologie avanzate”.

“L’utilizzo di queste tecniche – spiega Celeste Condorelli – ha sicuramente forti implicazioni etiche e di privacy che devono essere prese in seria considerazione, non ultima la possibilità che si speculi sui pazienti. Per questo motivo, l’informazione accurata costituisce una priorità importante in questo settore in continua evoluzione. E’ necessario che le istituzioni si attrezzino per garantire che l’innovazione tecnologica venga sfruttata per migliorare la salute dei cittadini, senza creare allarmismi ingiustificati, con il contributo del cosiddetto counseling genetico e con l’ausilio di attenti programmi di prevenzione”.

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