Castellammare: nel degrado l’antichissima chiesetta di Santo Stefano

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La chiesetta di Santo Stefano è tra gli edifici religiosi più antichi e meno conosciuti di Castellammare di Stabia. Fondata nell’anno 1144 la struttura, situata a pochi metri dal castello medievale in località Fratte, versa in uno stato di penoso e pericoloso degrado.

Profonde sono le crepe nel campanile e nei locali, frequente è la caduta di calcinacci, tanto da costituire un vero e proprio allarme tra i fedeli che temono un cedimento strutturale.

“Dopo ogni temporale cadono calcinacci e intonaco – racconta la signora Annamaria Longobardi che cura la chiesa come sua madre prima di lei – ed ho quasi timore ad entrare nei locali. Ho deciso di chiedere aiuto perché non posso abbandonare a sé stessa questa chiesa”. L’appello è rivolto in primis alla diocesi: la struttura, infatti, è sotto la giurisdizione della chiesa parrocchiale di San Matteo Apostolo.

La chiesetta viene aperta solo tre volte l’anno: il 26 dicembre, festa di Santo Stefano; il 26 luglio, Sant’Anna; e il 13 giugno, Sant’Antonio di Padova. Al suo interno, oltre a poche suppellettili, un crocifisso in legno proveniente dall’edicola sacra di via Cognulo alle Fratte, una statua di Sant’Anna e Sant’Antonio di Padova. “Questa statua – ha spiegato la signora Annamaria – fu trovata a Pompei sotto delle macerie a seguito di bombardamenti durante la Seconda Guerra Mondiale”.

La chiesa, purtroppo, è stata anche oggetto di numerosi furti e danneggiamenti. Alcune vetrate sono andate in frantumi per l’esplosione di forti petardi nel corso dei festeggiamenti per il Capodanno. “Anche per questo – ha sbottato la signora – la statua più preziosa che abbiamo, raffigurante una Madonna, è custodita in una cassetta di sicurezza”.

Ad aggravare la situazione disastrosa dell’edificio di culto anche l’ubicazione nella zona collinare della città da sempre soggetta ad alto rischio idrogeologico. La chiesetta avrebbe bisogno di urgenti lavori di manutenzione, la staticità della struttura è stata, infatti, compromessa dalle incessanti piogge degli scorsi mesi.

La speranza di tutti gli abitanti delle Fratte e di tanti altri fedeli stabiesi, è che la richiesta d’aiuto lanciata dalla signora Annamaria non resti inascoltata dall’Arcidiocesi Sorrento-Castellammare di Stabia.

Il restauro di Santo Stefano, oltre a scongiurare eventuali pericoli per la pubblica incolumità, potrebbe essere l’occasione per far rivivere uno storico luogo di culto estremamente importante e con esso la socialità dell’intero quartiere.

 

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