Ancora una volta stamane, sull’uscio dell’Istituto Alberghiero sito a Bagnoli, immondizia di ogni genere depositata su un tappeto di urina.
Uno spettacolo talmente miserabile da faticare a descriverlo. Bottiglie di vodka e birra lasciate su quello che dovrebbe essere l’ingresso di un frequentatissimo istituto scolastico superiore partenopeo ridotto invece a cloaca. Il tutto, incredibile ma vero, a pochi metri dal commissariato di polizia di Bagnoli. Questa è inciviltà, questo è regresso, questo il prodotto dell’assenza delle istituzioni.
Perché ormai è evidente che qualcuno pecca gravemente nell’espletamento del proprio ruolo pubblico di controllo. Qui non si tratta di caso sporadico ma di un andazzo che va avanti da anni sotto gli occhi di tutti. Bagnoli abbandonata a se stessa, territorio di conquista per politici ambiziosi e camorristi, violentata da politiche industriali scellerate: la misura è colma.
Non si può ridurre un contesto urbano in tali miserabili condizioni, non si può fingere di ignorare un’emergenza ormai endemica che getta fango sull’immagine dell’intera città. Ci si chiede allora di cosa blaterino i signori politici, dove sia stato per cinque anni e cosa abbia fatto per Bagnoli il sindaco Luigi de Magistris oggi tanto preso dallo stabilire le ingerenze nel progetto Bagnoli Futura. Simili scenari annientano la credibilità di una società civile degna di tale appellativo.
Ormai nel weekend la zona diventa terra di nessuno con giovani in evidente stato di ebbrezza che pascolano nei dintorni dalle prime ore serali all’alba. Allora perché meravigliarsi poi delle auto danneggiate per gioco, delle continue risse e degli schiamazzi notturni: il tutto, è doveroso sottolinearlo sempre, nei pressi del commissariato di polizia di Bagnoli.
Basta con la retorica, con i comizi elettorali e con le promesse vane. Bagnoli affonda nell’anarchia comportamentale insieme a buona parte di una Napoli che non sa più a chi rivolgersi per ottenere giustizia.
Se la ridono i potenti, quelli che appartengono al sistema dei bottoni o della malavita e guardano le persone comuni come inferiori, come fonte di speculazione e nulla di più. Perifrasando Eduardo potremmo dire che non si tratta più di attendere la fine della “nottata” ma di un’ eclisse senza fine che affoga Napoli nel più buio regresso.
Alfonso Maria Liguori