Ercolano, omicidio Ascione – Montella: arrestati i responsabili

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Nella mattinata odierna, personale della Compagnia carabinieri di Torre del Greco ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta dei magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli.

Il G.I.P. ha accolto la ricostruzione operata dagli organi inquirenti in relazione ai mandanti ed esecutori, cinque esponenti del clan camorristico “Birra Iacomino ” di Ercolano e quattro del clan “La Russa ” di Napoli, dell’omicidio di Ascione Mario e Montella Ciro, avvenuto ad Ercolano l’11.03.2003.

L’episodio, ricostruito in dettaglio grazie al convergente contributo dichiarativo di ben 14 collaboratori di giustizia ercolanesi e napoletani ed ai relativi plurimi riscontri, si iscrive nel contesto della feroce guerra di camorra (una delle più lunghe e sanguinose nel panorama criminale partenopeo) che ha visto per anni militarmente contrapposte le cosche degli “Ascione – Papale ” e dei “Birra – Iacomino”.

Le vittime, trucidate con numerosi colpi di pistola all’esterno di una sala giochi sul Corso Resina, erano infatti il reggente del clan “Ascione” (nonché fratello del capoclan Ascione Raffaele) ed il suo guardaspalle. L’omicidio costituiva una risposta eclatante all’assassinio di Infante Giuseppe, cognato del capoclan Birra Giovanni, del 28.06.2001 e sanciva, proprio in ragione del livello apicale delle vittime, la temporanea affermazione dei “Birra – Iacomino” nell’ambito della c.d. “terza faida di Ercolano”. L’azione di fuoco provocava anche il grave ferimento di un ignaro passante.

Secondo quanto ricostruito attraverso il racconto dei collaboratori di giustizia, l’omicidio fu decretato dai vertici del clan “Birra – Iacomino ”, dai penitenziari ove si trovavano ristretti, attraverso messaggi veicolati all’esterno ed eseguito, con il supporto logistico di affiliati al clan “Birra – Iacomino ”, da un gruppo di fuoco fornito dal clan “La Russa ” di Napoli – Miano, storico alleato della consorteria ercolanese, per volere di Lo
Russo Carlo, attuale reggente del sodalizio, anch’egli raggiunto dall’odierno provvedimento. I killers utilizzarono come base d’appoggio un lido balneare di Torre del Greco, ove rimasero per varie ore in attesa della “battuta”.

L’arresto rappresenta l’ulteriore sviluppo delle indagini che hanno consentito di fare luce su 32 eventi omicidiari, tutti ascrivibili alla sanguinosa faida in atto sul territorio di Ercolano già dai primi anni ’90 ed in relazione ai quali, tra il 2014, il 2015 e l’anno in corso, sono state eseguite numerose misure cautelari emesse dal GIP di Napoli nei confronti di 108 tra mandanti ed esecutori.

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