Castellammare, “Contratto di Quartiere”: il Comune ci riprova

savorito moscarella stabia contratto di quartiereRiqualificazione del quartiere “Savorito” di Castellammare bloccata dalle interdittive antimafia, ora il Comune riprova a mandare in porto il “Contratto di quartiere”. Si tratta di un progetto di edilizia residenziale per una vasta area sita tra il rione Savorito e il rione Moscarella, un progetto approvato nel 2006 sotto la gestione dell’ex sindaco Salvatore Vozza ma mai avviato perché per due volte è arrivato lo stop dalla prefettura di Napoli per le imprese aggiudicatarie della gara d’appalto da 17 milioni di euro.

Un bando di gara revocato due volte dall’ente comunale tra il 2008 e il 2010, nell’ambito delle verifiche dei requisiti antimafia le ditte vincitrici sono state considerate infiltrate dalla camorra.

Ma ora che il Comune (che investirà circa 2 milioni di euro) ha ) ha messo di nuovo in moto la macchina comunale per aggiornare tutte le autorizzazioni e soprattutto le pratiche per gli espropri. Questo una volta che è stata constatata l’attuale disponibilità dei fondi, sia dal Governo centrale (oltre 10 milioni di euro stanziati dall’allora ministero dei Lavori pubblici e Edilizia residenziale poi confluito nel Consiglio Superiore Lavori Pubblici) sia dalla Regione Campania (più di 5 milioni di euro). Negli ultimi giorni è stato nominato il nuovo Rup (responsabile unico del procedimento) che sarà il dirigente comunale Alfonso Schettino così come è stato dato incarico a un nuovo gruppo di tecnici comunali.

L’obiettivo è accelerare il più possibile le pratiche di validazione del progetto e degli espropri per poi appaltare nuovamente la gara visto che il “Contratto di quartiere” è inserito nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche 2016-2018 dell’ente ed è stato dichiarato di “pubblica utilità”. L’ambizioso progetto, elaborato dal progettista Fulvio Calì, punta alla riqualificazione di un’ampia zona che parte dal rione Savorito di Castellammare, all’altezza del campetto sportivo, fino alla zona del Lattaro. Tutto però si è arenato da più di 6 anni dopo la revoca da parte del Comune di ben due gare d’appalto.

Nei progetti si prevede: la realizzazione di 96 alloggi distribuiti in 8 diversi corpi di fabbrica che, insieme alle altre strutture previste, rispetteranno i canoni sperimentali della “bioarchitettura” e del risparmio energetico. Gli edifici saranno quindi dei tipi A, B, C, a seconda delle quadrature crescenti e dei corpi di fabbrica previsti.

Ognuno di questi sarà ricoperto con delle “facciate serra”, particolari superfici vetrate che favoriranno la temperatura interna per ogni stagione. Nei piani c’è anche l’installazione di impianti fotovoltaici volti ad immagazzinare energia solare; uno spazio per i parcheggi, previsti di tipologia “a raso” e “interrati” estesi su di un’area di circa 5mila metri quadri. In più si prevedono spazi dedicati ad aree verdi attrezzate ed un teatro. Il progetto “Contratto di quartiere”, che comunque avrà bisogno di un aggiornamento visti i 10 anni dal varo del progetto, si va ad affiancare a quello dell’housing sociale che riguarda sempre il rione Savorit, il quartiere alla periferia nord della città di Castellammare denominato “Aranciata Faito” e tristemente noto per essere una delle più grandi piazze di spaccio di droga del Vesuviano.

La differenza è che il “Contratto di quartiere” prevede la realizzazione di case e strutture ex novo mentre l’altro progetto consiste nell’abbattimento e la ricostruzione di un complesso residenziale per cui il bando di gara è stato pubblicato dalla Sua (Stazione Unica Appaltante) proprio alcune settimane fa e per cui sarà possibile per le imprese presentare offerte fino al prossimo 16 maggio. Lo stesso iter seguirà per il “Contratto di quartiere” dopo il lavoro di aggiornamento delle pratiche da parte dei tecnici della macchina comunale di palazzo Farnese.

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