«Bambole non c’è una lira»: varietà televisivo in sei puntate trasmesso dalla Rai nel 1977. «Bamboli non c’è un centesimo»: ovvero, “signori, al comune di Boscoreale non c’è manco più in euro”. E non si tratta di alcun “varietà”. Non si ride. Niente. Zero.
Le casse sono in «profondo rosso». Hanno raschiato talmente il fondo del barile che alla fine il barile è rimasto senza fondo e lo sguardo trapassa il foro. Ci sono problemi di liquidità. «Il comune si sta ingessando con le opere pubbliche», sottolineano alcuni consiglieri, militanti di rango anche della stessa maggioranza che appoggia Balzano.

Che vuol dire? Vuol dire che non avendo la disponibilità di fondi per pagare le ditte che stanno operando nei settori pubblici perché i rimborsi da parte dell’Europa arriveranno a fine anno, e ricevendo pressioni da parte delle imprese che vogliono essere liquidate le spettanze, l’unica soluzione è quella di mettere mano alle riserve. Come appunto è stato fatto. E il caso di via Giovanni della Rocca è emblematico: finiti i soldi e con nessuna assicurazione sul pagamento per una settimana i lavori hanno languito.
Poi, pressioni e trattative hanno convinto a continuare la pavimentazione per altri pochi metri, sino all’incrocio con via Vargas. Si vocifera che in tutto, per quei lavori, il comune abbia già anticipato una bolla sommetta: circa trecentomila euro, centesimo più, centesimo meno. L’altro tratto previsto, quello che da via Vargas arriva sino a via Vittorio Emanuele (all’incrocio con la caserma dei carabinieri), secondo indiscrezioni, vedrebbe l’inizio dei lavori all’anno nuovo. Ovvero, quando il progetto sarà di nuovo finanziato con soldi freschi. Identici problemi ce l’hanno sia l’area mercatale sia il Parco pubblico di Pellegrini.
Anche in quest’ultimo caso i lavori vanno a singhiozzo, quando non vengono sospesi per più tempo. Il tutto è derivato dai ritardi nei tempi dello stanziamento dei “soldoni” da parte della «Stazione unica appaltante». Passaggio che avviene di norma allorché si superano certe cifre d’impegno e dunque il tutto ricade sotto la lente della “trasparenza” e dell’ ”antimafia” e va vagliato con oculatezza. Ma, poiché i problemi non vengono mai da soli e spesso da «cosa nasce cosa» l’utilizzo dei fondi di «barile» per le opere pubbliche ha portato all’ azzeramento degli interventi dei servizi sociali (assistenza domiciliare agli anziani e ai disabili) ormai da quasi due anni. Senza parlare delle scuole. Visto che alcuni complessi, non molto tempo fa, hanno avuto difficoltà con le forniture di energia elettrica. Insomma, si doveva mettere mano a una serie di misure strutturali cosa che invece non è stato fatto. In tutto questo, l’ amministrazione deve fronteggiare anche una sorta di rivolta interna nei vari settori e si fa sempre più reale lo spettro di un nuovo «bilancio tecnico».
Il che vuole dire zero spese, zero interventi, e forse anche – chi può dirlo con certezza? – chiamiamolo cosi: un’ “irrobustimento” delle tassazioni. Insomma, la strada è in salita e potrebbe anche prendere piede l’ipotesi di lavoro che punta a un «dissesto pilotato». Chi lo sa. Ormai tutto è possibile. Anche lo scenario più assurdo: la sfiducia, visto che un folto gruppo di consiglieri, anche di maggioranza, «mastica amaro».
Ma tutto dipenderà da quello che si deciderà nelle «stanze» di via Giovanni XXIII: Balzano durerà sino a che avrà l’appoggio di Casillo. Allorché verrà a mancare quel sostegno si arriverà al «Tutti a casa» e a nuove elezioni.
Maria Cirillo