50mila euro di bolli falsi: in manette falsario di Castellammare

bolli falsiNella giornata odierna, in Castellammare di Stabia i Carabinieri del Comando Antifalsificazione Monetaria dì Roma unitamente a personale della Stazione Carabinieri di Gragnano, a parziale conclusione di prolungata attività investigativa, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza emessa dal GIP presso il Tribunale di Torre Annunziata che dispone la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di Giordano Errico, ritenuto responsabile detenzione e messa in circolazione di bolli falsi di concerto con i soggetti che procedono alla falsificazione.

L’attività di indagine, diretta e coordinata dalla Procura della Repubblica dì Torre Annunziata, ha consentito di individuare una rete di distribuzione di valori bollati clonali acquistati (spesso in buona fede) da Avvocati e Dottori praticanti ad un prezzo ridotto rispetto al valore nominale, utilizzandoli sugli atti depositati presso uffici giudiziari.
Il minuzioso e capillare controllo dei fascicoli incardinati presso gli uffici giudiziari del circondario di Torre Annunziata, effettuato dal 2013 ad oggi, unito ad una costante analisi dei sequestri, effettuata dal Reparto specializzato dell’Arma, dai carabinieri di Gragnano, anche con l’ausilio della polizia municipale in servizio presso questa Procura, ha permesso di accertare l’esistenza di un fenomeno estremamente rilevante riguardante, appunto, la produzione e distribuzione di valori e contribuiti falsi, che ha causato un ingente danno all’Erario.

Il solo Giordano, nel solo 2013, ha messo in circolazione n. 1251 valori bollati oggetto di falsificazione o clonazione per un valore di € 57.307,84. Dagli approfondimenti tecnico investigativi effettuati sinora emerge chiaramente che, in caso di clonazione delle marche, viene elusa l’attività di verifica che può essere effettuata dagli uffici giudiziari preposti alla ricezione degli atti su cui vengono applicate.

Infatti, dal controllo on-line operato sul sito dell’Agenzia delle Entrate dal personale preposto attraverso l’inserimento della numerazione del codice a barre nell’apposito spazio di verifica, non può essere riscontrata alcuna anomalia, in quanto vi è piena corrispondenza tra i dati della marca da bollo apposta sull’atto e quanto riportato sul “programma di verifica”; proprio perché la falsificazione della marca da bollo è stata effettuata mediante “clonazione” di un valore bollato regolarmente emesso. Le indagini proseguono per ricostruire l’intero fenomeno delinquenziale.

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