L’EAV (Ente Autonomo Volturno), reagisce a quanto pubblicamente dichiara il presidente del CdA, Umberto De Gregorio, che da mesi si sottrae al confronto concreto con le Organizzazioni Sindacali, da mesi inonda i giornali di notizie futili, creando una sorte di “cortina fumogena” e mascherando un immobilismo che sta nuocendo gravemente alla vita e al futuro dell’azienda.
L’unica Organizzazione Sindacale che in concreto cerca di contrastare una direzione aziendale inadeguata è l’OR.S.A. che da mesi sta sollecitando tutte le istituzioni, Prefettura e Assessorato ai Trasporti comprese, che appaiono sorde alle rivendicazioni dei lavoratori. Lo sciopero di 4 ore per il settore ferroviario dell’EAV, dalle 9:17 alle 13:17, ha dunque una serie di motivazioni che da troppo tempo si trascinano senza trovare le giuste soluzioni.
Il Sindacato OR.S.A protesta contro:
- L’istituzione di una dirigenza che sovrintende alla controlleria, questa è stata un’iniziativa fallimentare sotto tutti i punti di vista, non portando a risultati concreti, se non quello di aumentare i posti di dirigenti nell’EAV oltre che di membri dello staff, quando prima lo stesso servizio era organizzato da un solo funzionario.
- La politica che la dirigenza dell’EAV sta adottando nei confronti del personale, che rasenta la schizofrenia, perché se da un lato sono state fatte centinaia di promozioni mascherate da “improvvisi” concorsi interni, dall’altro si prova in ogni modo a mortificare economicamente il resto dei lavoratori, ovviamente per recuperare l’incremento di spesa che le promozioni cagioneranno.
- La riorganizzazione del lavoro proposta dell’azienda, che non segue la logica dell’efficienza ma bensì quella del solo risparmio economico.
- La mancata tutela per il personale che diviene inidoneo dopo tanti anni di servizio, essi attualmente vengono declassati, ovviamente con annessa mortificazione economica.
- La mancata istituzione della tutela legale per il personale che viene coinvolto in situazioni “penalmente o civilmente” rilevanti, nell’espletamento delle proprie funzioni, a meno che essi non siano, ovviamente, dirigenti.
- La mancanza di piano organico per la riapertura delle biglietterie di altre fermate e stazioni.
- La mancanza di sicurezza sulle linee ferroviarie che, dopo anni di mancate manutenzioni dovute alla carenza di fondi, sempre promessi dalla regione, ma mai concretamente arrivati per intero, stanno diventando sempre più pericolose per l’incolumità dei viaggiatori e dei lavoratori (avvallamenti sulle linee ferroviaria, vegetazione che oramai impedisce di vedere segnali e interi tratti di linea o che è potenzialmente pericolosa in caso di incendio, scambi obsoleti, ponti da ristrutturare, impianti in linea fatiscenti, treni troppo vecchi…).
- La mancanza di un piano contro la microdelinquenza per TUTTI i giorni della settimana e non solo per le “domeniche balneari” o per le stazioni interessate da questo fenomeno.
- La mancanza di un piano aziendale per il soccorso in linea degli agenti colpiti da malore.
- La copertura per l’intera rete aziendale, gallerie comprese, del segnale per i telefoni cellulari, perché le comunicazioni un’azienda di trasporto sono alla base della sicurezza.