Napoli, movida violenta: due giovani feriti in 24 ore

movida violentaAncora violenza nella movida del weekend a Napoli: la notte scorsa un giovane di 18 anni mentre si trovava con alcuni amici in via Nazario Sauro è stato accoltellato da un altro gruppo di ragazzi. La vittima è stata trasportata in ospedale dove è stata riscontrata una ferita d’arma da taglio all’avambraccio destro. Il giovane risulterebbe residente a Marano e non avrebbe alcun precedente di polizia.

Gli investigatori della polizia penserebbero ad una lite verbale tra ragazzi degenerata nell’aggressione fisica del 18enne. Questo vergognoso episodio segue di 24 ore circa il ferimento di un altro ragazzo di Giugliano che era intento a consumare una bevanda in compagnia di amici in un bar sito in vico Belledonne, ovvero ai Baretti a Chiaia. Ad un tratto le urla di aiuto di un’amica hanno allertato il 24 che recatosi fuori dall’esercizio commerciale ha visto la ragazza molestata da un gruppo di coetanei in evidente stato di ebbrezza.

Prese le difese dell’amica il giovane veniva aggredito dal banco e dopo una colluttazione riusciva a divincolarsi. A quel punto è scattata la follia: uno degli aggressori ha estratto una pistola calibro 38 e ha fatto fuoco contro il 24enne centrandolo ad una gamba. Immediatamente trasportato al Loreto Mare la vittima è stata medicata e giudicata guaribile in 15 giorni. Chi ha assistito alla scena parlerebbe di miracolo ricevuto dal 243nne: pare che chi ha sparato fosse fuori di se urlando di dover far fuori chi aveva osato ribellarsi al branco.

Ecco che si ripresenta con drammatica puntualità l’emergenza sicurezza in uno dei siti più gettonati dai giovani partenopei e da sempre nell’occhio del ciclone per il numero di risse e aggressioni registrate. A questo triste dato purtroppo fa eco lo scarso controllo da parte delle forze dell’ordine nella zona. Come sempre si attende prima la tragedia per correre poi ai ripari. Tanto si sa: a Napoli solo quando ci scappa il morto forse si prendono provvedimenti. Pensiamo a chi subisce quotidianamente soprusi e angherie abitando in zone a rischio della città: aggressioni spesso non denunciate per omertà e per la sfiducia che le istituzioni per anni hanno trasmesso ai cittadini.

In merito abbiamo intervistato una casalinga del rione Traiano madre di tre figli adolescenti e le dichiarazioni sono state allucinanti: “Sono terrorizzata per i miei figli: qui la camorra regna da sempre e oggi più violenta che mai essendo retta da quattro giovanissimi fanatici. Questi ti ammazzano per pochi euro: non basta inviare più volanti se poi non si fa nulla per prevenire certe tragedie. La politica non esiste, lavoro non c’è e i nostri ragazzi finiscono spesso per essere tentati dalla camorra e dai facili guadagni. Chiediamo aiuto per i nostri figli: non voglio andare a riconoscerli in un obitorio o saperli in carcere per anni. Lavoro subito e sicurezza o saremo costretti ad abbandonare per sempre questi luoghi”. Tutto vero: non aggiungiamo altro rispettando lo sfogo sentito di una mamma napoletana. Della serie: Napoli, figlia prorompente di madre sciagurata non trova pace.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.