![festival-del-suicidio](https://www.ilgazzettinovesuviano.com/wp-content/uploads/2016/09/Festival-del-suicidio.jpg)
Lo spettacolo, “Festival del suicidio, di Matteo Lolli e Alessandro Lori, ricalca la struttura demente di un festival della musica leggera, somma espressione di cattivo gusto corale, in cui illustri suicidi del passato, prima di togliersi platealmente la vita, concedono un’ultima intervista e interpretano vari brani musicali. A lasciarsi attraversare in scena dalle anime degli aspiranti suicidi, pronti a divampare e spegnersi, sono un uomo e una donna. Nonostante le reali premesse lugubri e truci, la kermesse canora conserva tutti gli elementi di facciata fondamentali per tenere in piedi un festival che si rispetti: un presentatore infame imbonitore, una valletta troia banderuola, i concorrenti, uno scopo umanitario per alleggerire la coscienzuccia sporca, e tutto sotto il segno di “allegria”, “spensieratezza” e “dovemo pur magnà” per giustificare il “famo cacà”.